Predisponevano un doppiofondo sulle barche a vela e lì nascondevano le tonnellate di droga che importavano dall’America Latina. Così erano in grado di trasportare fino a 2-3 mila chilogrammi di cocaina per volta, facendo rotta in Spagna. Partite destinate ad arrivare in Campania, per poi essere distribuite su tutto il territorio nazionale. Un traffico internazionale milionario di sostanze stupefacenti in cui un ruolo di rilievo lo ricoprivano dei soggetti insospettabili, imprenditori incensurati, ritenuti la mente e la cassa dell’organizzazione.
Le indagini eseguite dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, supportata da personale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e del Servizio Centrale Operativo, con la collaborazione di personale dell'Unidad de Drogas Y Crimen Organizado di Madrid (Spagna), coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno portato il Gip del Tribunale di Napoli, ad emettere, su richiesta della Procura, un'ordinanza di applicazione di misura cautelare personale nei confronti di tre imprenditori campani incensurati: i fratelli Raffaele e Giuseppe Maurelli, di 46 e 44 anni, originari di Castellammare di Stabia (Napoli) ma residenti a Scafati (Salerno), proprietari di una tabaccheria a Torre Annunziata e titolari di diverse società, principalmente edili, situate Scafati, San Giuseppe Vesuviano e Torre Annunziata, e Paolo Del Sole, 39 anni, di Torre del Greco e titolare di una rivendita di auto a Scafati. Sulla base di quanto emerso nel corso dell'attività investigativa, i fratelli Maurelli erano anche in contatto con esponenti della criminalità organizzata dell'area stabiese.
I reati contestati agli indagati sono quelli di detenzione, acquisto, trasporto ed importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America. I tre sono considerati gli organizzatori e i finanziatori del carico di cocaina intercettato e sequestrato ad Aguilas (Murcia, Spagna) il 24 luglio del 2014 dalla Squadra Mobile di Napoli e dalla Polizia Spagnola: in un doppiofondo della barca a vela "Scugnizza", furono scovati 680 chilogrammi di cocaina, suddivisa in panetti da un chilo e cento. L'imbarcazione era partita dal porto di Napoli a febbraio del 2014 e aveva raggiunto il Venezuela, per poi fare rotta verso la Spagna. Quel giorno furono arrestati gli skippers, i fratelli Andrea e Francisco Lopez, di 66 e 68 anni, ed il cittadino italiano Bartolo Di Massa, di 46 anni, originario di Castellammare di Stabia e residente a San Giustino (Pg). La droga sequestrata, destinata all'Italia, se fosse stata immessa sul mercato avrebbe garantito introiti del valore di oltre 115 milioni di euro.
Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli questa mattina hanno eseguito anche un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip di Napoli, su richiesta della Dda.
Sigilli sono stati posti a beni mobili e immobili del valore di circa 10 milioni di euro riconducibili ai tre arrestati: compendio e patrimonio aziendale relativo a 2 società di costruzioni a responsabilità limitata, una tabaccheria ed una concessionaria d'auto, situate tra Scafati, Torre Annunziata e San Giuseppe Vesuviano; 6 appartamenti e una villa nei Comuni di Scafati, Montecorice (Salerno) e Castellammare di Stabia; 5 autorimesse a Scafati e Castellammare di Stabia; 4 depositi/locali commerciali ubicati a Scafati; 9 autoveicoli e motoveicoli; 18 conti correnti, fondi e depositi bancari; vari appezzamenti di terreno a Pollica (Salerno), all'interno di una Riserva naturale paesaggistica.
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