Potrebbe esserci un nesso tra diabete e Coronavirus nei pazienti che abbiano contratto l'infezione. Lo si evince dalla storia clinica di un 19enne tedesco, positivo al virus ma asintomatico, che ha sviluppato una forma di iperglicemia (eccesso di zucchero nel sangue) dopo essersi ammalato di Covid. Il caso è diventato oggetto di studio nella ricerca condotta dal team di esperti dell'University Medical Centre Schleswig-Holstein (in Germania) pubblicata, alla data del 2 settembre, sulla rivista Nature Metabolism.
Il caso
Stando a quanto si legge nel documento - Autoantibody-negative insulin-dependent diabetes mellitus after SARS-CoV-2 infection: a case report è il titolo dello studio - il ragazzo, un 19enne di Kiel, si sarebbe presentato in pronto soccorso lamentando sintomi come arsura, affaticamento anomalo e sete eccessiva. La diagnosi tempestiva del ha fugato ogni dubbio sull'entità dei sintomi: si trattava di diabete insulino-dipendente, compilata dai camici bianchi con diverse perplessità per alcuni parametri risultati stranamente diversi dalle forme comuni della malattia. Attraverso accurati esami ematici è emerso che il giovane, nelle settimane precedenti all'ingresso in ospedale, avesse contratto il Coronavirus in forma asintomatica. Da lì, il sospetto che l'insorgenza del diabete (in questo caso di tipo 1) potesse essere riconducibile all'infenzione SARS-CoV-2. "Questo nesso non si può escludere", affermano gli autori dello scritto nonché ricercato dell'University Medical Centre Schleswig-Holstein.
C'è un nesso tra diabete e Coronavirus?
Non esistono prove certe di un link diretto tra diabete e Coronavirus, sia chiaro. Tuttavia, alla luce delle evidenze cliniche registrate, non si può escludere la possibilità di una ''correlazione indiretta'' tra le due malattie. Studi pregressi sul Covid hanno ipotizzato che il virus altera - ovviamente non in tutti i casi - il regolare funzionamento del pancreas. "L'infezione da Sars-CoV-2 potrebbe influenzare negativamente la funzione del pancreas umano, l'organo che controlla i livelli di zucchero nel sangue". Ciononostante, spiegano i firmatari della ricerca, gli alti livelli di emoglobina glicata A1c (marcatore che definisce la quantità di glucosio presente nel sangue) riscontrati nel 17enne potrebbero indicare anche che abbia sviluppato il diabete di tipo 1 prima del contagio. In ogni caso, va considerato che la chetoacidosi diabetica (l'eccesso di acidi nel sangue in conseguenza della iperglicemia) può causare livelli elevati di emoglobina A1c indipendentemente dalla durata del diabete.
In conclusione, chiariscono i ricercatori: "L'infezione da Sars-CoV-2 potrebbe influenzare negativamente la funzione pancreatica attraverso gli effetti diretti del virus sulle cellule beta. Sono necessarie ulteriori ricerche epidemiologiche e sperimentali per indagare sui possibili collegamenti tra le due malattie".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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