Como, invasione di migranti respinti alla frontiera dagli svizzeri

Gli svizzeri respingono chi viaggia senza documenti e a Como già si formano i primi accampamenti di disperati in fuga verso il Nord Europa

Como, invasione di migranti respinti alla frontiera dagli svizzeri

Si apre a Como l'ultimo fronte caldo per la gestione dell'emergenza migranti.

La città lombarda al confine con la Svizzera si trova infatti in queste ore a fronteggiare un numero crescente di profughi respinti alla frontiera dalle autorità della vicina Confederazione Elvetica.

Gli agenti della polizia di frontiera svizzera del valico di Chiasso-Brogeda respingono infatti ormai tutti gli stranieri senza documenti, in gran parte maghrebini o comunque africani.

Un gruppo di quaranta somali, riferisce la Provincia di Como, si è accampato alla stazione San Giovanni: per il momento si è registrata la presenza di diverse donne ma non di bambini. Nel complesso i respinti si contano nell'ordine di diverse decine e fonti locali parlano già almeno di un centinaio di persone.

Solo ieri in trenta sarebbero stati respinti dagli svizzeri; in alcuni casi, accusa la stampa locale, ciò sarebbe avvenuto senza nemmeno formalizzare le riammissioni con la controparte italiana.

La minaccia: "Carri armati al confine"

In passato la Svizzera aveva annunciato misure drastiche per limitare l'immigrazione dall'Italia, dicendosi addirittura pronta a schierare l'esercito al confine.

Per ora i flussi sono ancora relativamente contenuto, ma non è escluso che al primo valico di ingresso nel canton Ticino possano ripetersi scene analoghe a quelle che siamo stati abituati a vedere al Brennero o a Ventimiglia.

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