Le comunità arabe hanno ringraziato Papa Francesco per la posizione assunta dalla Santa Sede relativamente alla questione di Gerusalemme capitale d'Israele. Secondo quanto riportato da AskaNews - infatti - una parte del mondo arabo in Italia – Co-mai e il ‘Movimento Uniti per Unire' - ha risposto con favore all'appello del Pontefice: un intervento - quello del pontefice - che ha chiesto di mantenere lo status quo della città, in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite."Da anni si parla del processo di Pace ma non vediamo la luce in fondo al tunnel con la continua sofferenza popolare in Palestina e gli stessi ebrei che vogliono la fine dello scontro come é emerso dalle feste del dialogo promosse da ‘Uniti per Unire’ con la collaborazione del Movimento ‘Donne Costruttrici di Pace – WWP’ e che hanno marciato fino a Gerusalemme. Donne musulmane insieme a quelle ebree e cristiane. Per la pace", ha dichiarato in una nota il presidente di entrambe le comunità, Foad Aodi.
La mossa di Donald Trump di riconoscere unilateralmente Gerusalemme come capitale dello stato israeliano, spostando l'ambasciata Usa da Tel Aviv, ha suscitato anche la reazione di Bergoglio, che si è detto "preoccupato" per la situazione venutasi a creare. "Gerusalemme è una città unica, sacra per gli ebrei, i cristiani e i musulmani, che in essa venerano i luoghi santi delle rispettive religioni, ed ha una vocazione speciale alla pace - ha sottolineato il pontefice -. Prego il Signore che tale identità sia preservata e rafforzata a beneficio della Terra Santa, del Medio Oriente e del mondo intero e che prevalgano saggezza e prudenza, per evitare di aggiungere nuovi elementi di tensione in un panorama mondiale già convulso e segnato da tanti e crudeli conflitti", ha sottolineato Papa Francesco al termine dell'udienza generale dello scorso 6 dicembre. E le citate organizzazioni del mondo arabo lo hanno ringraziato. Il presidente Foad Aodi - poi - ha specificato come la comunità sia rimasta angosciata "nel vedere la sofferenza dei bambini in Siria , Yemen, Iraq, Africa e Maynamar senza cibo, aiuti umanitari, assistenza sanitaria e la paralisi della diplomazia internazionale nonostante i nostri continui appelli". E' necessario "avvertire tutti" - conclude la nota delle comunità arabe - "che il 30 per cento dei minorenni non accompagnati arrivati in Europa, sono finiti nel mercato nero dei trapianti d’organi, abusi sessuali, con sfruttamento senza nessuna tutela.
Per rispondere alle loro numerose richieste che arrivano anche a noi tramite i nostri medici locali e della nostra confederazione internazionale Unione Medica Euro Mediterranea-Umem". Il Papa - intanto - ha sentito telefonicamente il leader palestinese Abu Mazen. La posizione del Vaticano in merito è chiara: "In Terra Santa due popoli e due Stati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.