Uno schiaffo dato al figlio di sei anni servirà probabilmente da lezione più al padre che al piccolo L’uomo è stato condannato a un mese di carcere (pena, poi, sospesa) per abuso dei mezzi di correzione. Non solo. È stato anche condannato a pagare un risarcimento alla madre del bambino che, nel frattempo, è diventata la sua ex moglie.
Al 50enne che vive in provincia di Arezzo, è comunque andata meglio rispetto a un altro papà italiano che nel 2011 ha trascorso un paio di giorni in cella prima di essere condannato dai giudici svedesi a pagare una multa di circa 700 euro per aver punito il figlio dodicenne in preda a un capriccio in strada a Stoccolma, all’ingresso di un ristorante. Nel 1979 la Svezia divenne il primo Paese del mondo a proibire completamente le punizioni corporali ai bambini. I giudici nordici stabilirono che l’uomo aveva "volontariamente provocato dolori a suo figlio tirandogli i capelli", riconoscendolo colpevole di maltrattamenti lievi.
Oggi i loro colleghi toscani non si sono discostati molto da quella logica, nonostante la legislazione italiana sia diversa. La condanna per lo schiaffo dato al figlio di sei anni è arrivata oggi dal Tribunale di Arezzo. A sostenere l’accusa in aula il pm Bernardo Albergotti e, per il giudice Manuela Accurso Tagano, l’uomo ha esagerato nel colpire il piccolo e a poco è servita la difesa dell’uomo. L’episodio risale al 2009 in un centro della Valdichiana aretina. In casa, al momento in cui è partita lo schiaffo sul volto del bambino, c’era anche un altro figlio dell’uomo, avuto da un precedente matrimonio. A notare che c’era qualcosa che non andava, e soprattutto quel segno rosso sulla guancia del piccolo, è stata la madre che ha chiesto conto al marito dell’accaduto. Lui si sarebbe giustificato dicendo che il bambino, che allora faceva la prima elementare, non voleva esercitarsi a leggere. Non è chiaro chi abbia avvisato i carabinieri, se la moglie o il figlio più grande, sentito anche lui come testimone in aula, ma la denuncia è scattata e così la vicenda è giunta davanti al giudice.
Il bambino, tra l’altro, probabilmente turbato per l’accaduto, non era andato a scuola per alcuni giorni. La mamma del piccolo, che due anni dopo lo schiaffo si è separata dal padre del bambino, si è costituita parte civile e in quella veste ha ottenuto il risarcimento disposto dal giudice.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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