"Niccolò Ciatti ucciso con tecniche di arti marziali". La conferma della procura

Il processo sta proseguendo nella capitale, ma il ceceno Rassoul Bissoultanov, già condannato dal tribunale di Girona (Spagna) a 15 anni per omicidio, risulterebbe ancora latitante

Niccolò Ciatti, ucciso a 22 anni nel 2017
Niccolò Ciatti, ucciso a 22 anni nel 2017

Niccolò Ciatti è stato aggredito e ucciso con tecniche tipiche delle arti marziali. In particolare, gli sono stati inferti colpi tipici delle "arti marziali miste": si tratta tanto per capirci dell'Mma, la disciplina resa famosa dai successi dell'atleta irlandese Conor McGregor. Questo è quanto riferito dai consulenti della Procura di Roma, che oggi hanno testimoniato nell'aula bunker di Rebibbia davanti ai giudici della terza sezione della Corte d'Assise. In ballo c'è ancora un processo a carico del ceceno Rassoul Bissoultanov, già condannato la scorsa estate a quindici anni di reclusione dal tribunale della città spagnola di Girona per l'omicidio del giovane toscano.

Quest'ultimo iter giudiziario sta invece proseguendo a Roma e il legale di parte civile, Agnese Usai, ha spiegato che rispondendo alle domande del pubblico ministero Erminio Amelio e mostrando i video acquisiti dal tribunale della brutale aggressione, gli esperti di polizia e i carabinieri hanno riferito sulla dinamica dei fatti. Intanto nella capitale sono previste udienze fino a gennaio e la sentenza potrebbe arrivare in primavera. Il primo auspicio dei familiari però è che per allora l'omicida venga rintracciato, perché si è dato com'è noto alla fuga dopo il verdetto dello scorso luglio per evitare la detenzione. Era libero già da un anno, ovvero da quando nel 2021 erano scaduti i termini di carcerazione preventiva. Lo straniero era stato arrestato nell’immediatezza del pestaggio, avvenuto nella notte dell’11 agosto 2017 sulla pista del st. Trop di Lloret de Mar, in Spagna. Niccolò morì poche ore dopo in ospedale a soli 22 anni, devastato dal calcio alla testa sferrato con tecnica “professionale" dall'esperto di lotta.

Per mesi, la famiglia Ciatti ha temuto che, senza altre misure cautelari, l'omicida potesse far perdere le proprie tracce. E così, purtroppo, è stato: Bissoultanov risulta ancora latitante, per quanto sul suo conto pendano adesso due mandati d'arresto europei. Non contento, l'extracomunitario avrebbe dato mandato al proprio avvocato di fare ricorso contro il provvedimento, pochi mesi fa. L'attenzione si è quindi spostata in Italia, con ulteriori sviluppi previsti per il mese prossimo. La richiesta dei genitori del giovane di Scandicci, del resto, è sempre la stessa: giustizia. "Speriamo di riuscire ad andare avanti.

Mi auguro che le udienze del 15 e del 22 dicembre prossimi possano essere celebrate - ha commentato il padre del ragazzo, Luigi Ciatti, al quotidiano La Nazione - i tempi italiani della giustizia italiana sono molto lunghi, ma dobbiamo avere fiducia nel sistema".

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