Per un vizio di forma è stata annullata la sospensione dal servizio per un anno nei confronti degli ex ufficiali del Noe, il maggiore Gianpaolo Scafarto e il colonnello dei carabinieri Alessandro Sessa, cui viene contestato il depistaggio nell'ambito dell'inchiesta su Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione. Lo ha deciso il gip di Roma, Gaspare Sturzo. La misura interdittiva sarà ripristinata solo dopo l’interrogatorio a cui i due militari saranno sottoposti, probabilmente la prossima settimana.
Ad eccepire il vizio di forma erano stati i difensori di Sessa, gli avvocati Luca Petrucci e Nicola Capozzoli, secondo i quali l’articolo 278 del Codice di procedura penale prevede che l’indagato sia sottoposto all’interrogatorio prima di vedersi applicata la misura interdittiva della sospensione dal servizio.
Secondo le nuove accuse i due avrebbero volontariamente distrutto documenti, per eliminare prove utili agli inquirenti: in particolare Sessa avrebbe chiesto aiuto a
Scafarto per eliminare il backup automatico dell'applicazione Whatsapp, usata dai due per scambiare informazioni sull'inchiesta, ai tempi in cui il Noe, nel quale entrambi operavano, ne era responsabile.
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