Sabbia, mare e piscina: ci sono rischi di contagi?

Il virus morirebbe col caldo e l'acqua salata ne inibisce la carica vitale. "Ma bisogna mantenere le misure di distanziamento", dice l'esperto

Sabbia, mare e piscina: ci sono rischi di contagi?

Si può contrarre il coronavirus in piscina? E ancora, la sabbia può essere veicolo di contagio? Difficile, al momento, fare previsioni sulla trasmissibilità del virus in contesti fuori dall'ordinario - quali, ad esempio, una vacanza al mare - o in situazioni di maggiore contatto sociale. Tuttavia, le indicazioni degli esperti sembrerebbero essere più che rassicuranti e, scongiurando l'ennesimo colpo di coda del Covid, è probabile non vi siano grossi rischi per chi intenda trascorrere qualche giorno di meritato relax fuori città. O, almeno, non se si continueranno ad osservare le misure di distanziamento fisico e le norme igienico-sanitarie.

La sabbia può essere veicolo di contagio?

La risposta è no. Stando a quanto riferisce Antonio Cassone, direttore del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità e professore di microbiologia all'Università di Perugia, la sabbia non è un elemento che può garantire la sopravvivenza del virus. Anche se i granelli venissero contaminati dalle secrezioni di una persona infetta, per la trasmissione del contagio sarebbe necessario un immediato passaggio delle micro particelle nelle vie respiratorie di un altro individuo. Un condizione decisamente improbile e fantasiosa. "Non è ipotizzabile né dimostrato per vari motivi", afferma l'esperto.

Si può contrarre il Covid al mare?

"Il coronavirus ha una membrana sottile e instabile, - spiega Cassone nel corso di un'intervista al Corriere della Sera - l'acqua salina lo danneggerebbe immediatamente rendendolo innocuo, incapace di infettare". A quanto pare, l'acqua (non solo quella salata) inibisce la carica virale del patogeno fin quasi a neutralizzarlo. "L'acqua è un formidabile diluente. Le particelle del virus, una volta espulse da una persona infetta, si diluirebbero a tal punto da perdere la carica infettiva".

Che rischi ci sono in piscina?

Una cosa è certa: il cloro uccide il virus immediatamente. Insieme al sodio, è uno dei disinfettanti il più comunemente usati per la disinfezione dell'acqua. Può essere applicato per la disattivazione della maggior parte dei microorganismi o dei batteri più resistenti quale, ad esempio, quello della leggionella. Tuttavia "Se in vasca non ci sono rischi, è importante le misure di distanziamento sociale e negli ambienti attigui agli impianti natatori - precisa Cassone - come spogliatoi, bagni, corridoi di accesso".

Il caldo è nemico del virus?

Assolutamente sì.

"Il calore è un nemico per tutti i virus, anche per quelli che si diffondono durante il periodo invernale con la complicità dell'umidità. - chiarisce l'esperto - I raggi ultravioletti del sole fanno evaporare la gocciolina (droplet) prodotta con tosse e starnuti o semplicemente parlando. Il virus subisce una variazione germicida".

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