A bordo della Open Arms adesso ci sono complessivamente 282 persone: a comunicarlo è stata la stessa Ong spagnola, la quale sul suo profilo Twitter ha annunciato di aver effettuato un’altra operazione di salvataggio con altre 45 persone recuperate nel Mediterraneo.
Dopo lo sbarco della Ocean Viking a Taranto, che ha portato in Italia 403 persone attuando dunque uno degli approdi più importanti degli ultimi anni nel nostro paese, le altre organizzazioni non governative adesso premono per avere anch’esse un porto assegnato. La Open Arms, da questo punto di vista, risulta tra le più attive.
Ritornata ad effettuare attività nel tratto di mare dove scorre la rotta libica dell’immigrazione, dopo diversi mesi in cui la nave è stata posta sotto sequestro, l’Ong negli ultimi giorni ha rivendicato il salvataggio di diversi migranti in più operazioni. Come detto, l’ultima ha portato altre 45 persone a bordo ed ora potrebbe partire il pressing mediatico affinché da Roma arrivi il via libera allo sbarco.
“Open Arms è stata allertata da Alarm Phone – si legge nel tweet del fondatore dell’organizzazione, Oscar Camps – insieme alle autorità competenti, localizza e soccorre un'imbarcazione in pericolo con 45 persone in precarie condizioni fisiche. Ora abbiamo 282 persone a bordo e casi medici che potrebbero richiedere evacuazione”.
Tuttavia sono stati segnalati anche problemi relativi al funzionamento della nave: “47 anni, 59.000 miglia navigate e soprattutto 6.000 vite salvate – si legge in un altro tweet dell’organizzazione – La Open Arms ha fatto la sua parte, però il suo motore non regge più. Abbiamo bisogno di un’altra nave”.
L’Ong spagnola al momento è l’unica nel Mediterraneo, visto che, come detto in precedenza, Ocean Viking è già sbarcata a Taranto mentre a Malta nelle scorse ore è approdata la Alan Kurdi, nave dell’Ong tedesca Sea Eye. Per tal motivo, è facile prevedere nuove possibili richieste di approdo mentre intanto dalla Libia si continua a partire.
Il quadro emerso in queste ore dal paese nordafricano appare ancora più drammatico: la Guardia Costiera libica infatti, avrebbe allentato i controlli per via delle difficoltà incontrate dal governo di Tripoli nell’attuale gestione del conflitto in corso attorno alla capitale. L’unico salvataggio registrato nelle ultime ore da parte delle forze libiche, ha riguardato trenta migranti soccorsi da una nave turca inquadrata nell’ambito della missione Nato “Sea Guardian”.
Solo nell’ultimo fine settimana, sarebbero partite più di 800 persone dalla Libia con qualcosa come 13 barconi messi in mare nel giro di poche ore da trafficanti e scafisti. Con l’avvento della nuova settimana, la situazione non è migliorata e le Ong hanno continuato ad effettuare missioni lungo il Mediterraneo centrale. Dal governo Conte al momento non arrivano segnali di allarme, tuttavia la situazione viene seguita con costante attenzione dalle forze di sicurezza.
Anche
perché i numeri sono più che preoccupanti: nell’intero mese di gennaio 2019, sono approdate irregolarmente in Italia in tutto 155 persone, dal 1 gennaio 2020 sono arrivati nel nostro paese 870 migranti a cui occorre aggiungere i 403 sopra citati sbarcati oggi dalla Ocean Viking.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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