Contratto di governo, terremotati assenti. Lega e M5S scordano sisma

Nel contratto di governo tra Lega e M5S, Salvini e Di Maio non citano mai il terremoto e le politiche per far rialzare il Centro Italia colpito dal sisma

Contratto di governo, terremotati assenti. Lega e M5S scordano sisma

Sia Matteo Salvini che Luigi Di Maio sono andati più e più volte nelle zone terremotate del Centro Italia, non senza sollevare polemiche sulle politiche portate avanti dal governo per far fronte all'emergenza sisma. Inutile star qui a ricostruire tutte le dichiarazioni. Quello che sorprende, infatti, non è il passato. Ma il futuro. Quello che i due giovani leader vedono roseo e vissuto a breccetto: grillini e leghisti insieme a Palazzo Chigi.

Ecco. Peccato che, scorrendo rapidamente la bozza del contratto di governo, ci si accorga più di quello che manca che dei punti di accordo trovati tra i contraenti. I terremotati, infatti, non vengono citati mai. Zero. Nisba. Il futuro governo giallo-verde cosa farà per i cittadini vittime del sisma? Cosa farà per la ricostruzione? Non si sa. Basta infatti fare un ricerca per scoprire che le parole "sisma" o "ricostruzione" non sono mai state scritte. E neppure le zone terremotate sono protagoniste, visto che appaiono solo al paragrafo sull'ambiente e la green economy dove si dice che "a livello nazionale, come regionale e locale, è quindi determinante avviare una serie di interventi diffusi in chiave preventiva di manutenzione ordinaria e straordinaria del suolo, anche come volano di spesa virtuosa e di creazione di lavoro a partire dalle zone terremotate, oltre ad azioni per responsabilizzare il cittadino sui rischi connessi alla tutela del territorio". Tutto qui?

A lamentare l'assenza di progettualità per il Centro Italia è Piero Celani, vicepresidente del Consiglio Regionale delle Marche e consigliere di Forza Italia. "Non c’è traccia di questo problema che dal 24 agosto 2016 ha martoriato quattro Regioni dell’Italia Centrale - attacca l'azzurro -. Se questo dovrà essere il 'Contratto per il Governo del Cambiamento', cominciamo bene!". Celani si aspettava, e forse auspicava, "una chiara e netta presa di posizione delle due forze politiche circa il fallimento del modello di ricostruzione voluto dal Pd e che costringe ancora migliaia di marchigiani a vivere in albergo, senza alcuna reale prospettiva di vedere ricostruita la propria abitazione nei prossimi anni". E invece nulla. Elettori e cittadini di Umbria, Marche e Lazio rimarranno delusi (a meno di modifiche all'ultimo secondo del contratto di governo). "Pensavo ci fosse l’impegno a Regionalizzare il processo di ricostruzione - continua Celani - nominando un commissario per ogni Regione, in modo che ogni territorio, potesse affrontare e risolvere le proprie specifiche problematiche. E invece nulla di tutto ciò". Non solo.

Il settore economico locale si sarebbe aspettato "importanti provvedimenti per incentivare gli investimenti nelle aree terremotate, e idonei sostegni economici, per quegli imprenditori, agricoltori e commercianti che nonostante tutto hanno deciso di restare in quelle zone martoriate, a costo di grandissimi sacrifici". E invece "solo generici impegni sul tema lavoro" ma "assordante silenzio sui temi del turismo e dello sviluppo delle infrastrutture in tali territori".

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