La prima cosa che i cittadini-automobilisti devono ricordarsi è da chi sono stati multati, poi bisogna tenere a mente anche la data. Perché la riscossione è solo l'ultimo anello della catena di un procedimento che, dal momento in cui l'infrazione viene rilevata (e messa a verbale) può durare anche qualche anno. Le agenzie di riscossione (vedi Equitalia) subentrano quando c'è la certezza che la contravvenzione non sarà pagata. La legge non dà tempi certi, dice solo che, una volta trascorsi i termini di pagamento (secondo il Codice della strada), è obbligatoria la messa a ruolo della somma.
I tempi per pagare
Se non si fa ricorso per pagare ci sono 60 giorni di tempo (a partire dalla notifica del verbale). Se il ricorso viene presentato e si perde ci sono 150 giorni dalla sentenza per notificarla e da quest'ultima notifica ci sono 30 giorni per pagare. A questi termini temporali bisogna aggiungere che, solitamente, l'iscrizione a ruolo non è automatica dopo la scadenza dei termini di pagamento. L'unico termine (a norma di legge) è quello stabilito dalla prescrizione: dopo cinque anni dall'infrazione la contravvenzione diventa inesigibile, salvo casi rari. Quindi per ovvie ragioni la riscossione va organizzata per tempo.
Che fare ora?
I cittadini devono solo aspettare che arrivi loro la cartella per il pagamento.
Possono sperare che questa non arrivi mai e che i Comuni perdano tempo - e modo - di farsi pagare entro i termini stabiliti. Almeno che lo Stato non corra ai ripari per sanare, con una "toppa normativa", l'assurda situazione che si è venuta a creare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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