Gel e mascherine a peso d'oro: ecco chi specula sull'epidemia

L'emergenza Coronavirus ha fatto schizzare il prezzo alle stelle di mascherine e gel antibatterici, tanto che sul web i rincari possano superare anche il 700 per cento. Prezzi aumentati anche nelle farmacie

Gel e mascherine a peso d'oro: ecco chi specula sull'epidemia

In queste ore di grande paura c'è l'altro lato della medaglia sul Coronavirus. Mentre da un lato si cerca di contenere il contagio per evitare altre trasmissioni e decessi, c'è chi specula sulla psicosi che in queste ore ha colpito parte della popolazione italiana. Di fronte all'emergenza internazionale dichiarata dall'Organizzazione mondiale della Sanità, la richiesta di mascherine chirurgiche e di maschere protettive è salita alle stelle. Nelle farmacie italiane scarseggiano mascherine e gel disinfettanti, anzi nelle grandi città, le mascherine sono esaurite da tempo. Un cartello esposto fuori indica che non ce ne sono più. C'è una corsa a prenderne quante più possibili.

Non tutte le mascherine vanno bene, quelle antivirus, per essere efficaci devono possedere un filtraggio omologato. Al momento i modelli conformi sono solo due: le mascherine FFP2 e quelle FFP3. Le FFP1 non rientrano nella normativa perché hanno una protezione di appena il 78%. Le mascherine FFP2 sono invece, considerate ad alta protezione, omologate per trattenere particelle fino a 0,6 micron, con un'efficienza di filtrazione minima del 92%. Le FFP3 sono addirittura considerate di livello superiore, approvate per trattenere particelle fino a 0,6 micron, con un'efficienza di filtrazione minima del 98%. Ed ecco che è partita la caccia alla mascherina. C'è chi è riuscito a comprarla in farmacia, c'è chi ha optato per il web. Sulla piattaforma più usata per comprare online le mascherine hanno raggiunto prezzi alle stelle. Una confezione da 5 pezzi di mascherine con valvola classe FFP3 costa 99,90 euro. Qualcosa si risparmia con le mascherine monouso, FFP2, quindi di una classa più bassa. Il pacco da 10 pezzi costa "appena" 56 euro a cui vanno aggiunte 18 euro di spedizione. Il presidente della Federazione ordini farmacisti italiani afferma che la grande richiesta di mascherine ha messo in difficoltà il sistema. "C'è una grande richiesta, si tratta di prodotti utilizzati in particolari condizioni, non hanno un uso abituale. Al netto di quanto ogni farmacia sta cercando di fare per approvvigionarsi, lunedì faro una richiesta al ministro per vedere come affrontare questa emergenza. Stiamo mettendo in campo delle soluzioni, abbiamo un'idea, ma ne parleremo lunedì". Una sfida per i farmacisti, soprattutto per coloro che operano nelle aree di contagio, nei due focolai di Lombardia e Veneto: "Stanno lavorando in condizioni di stress - rileva Mandelli- come tutti i professionisti vanno ringraziati con serenità per il loro lavoro".

Intanto c'è anche chi ne approfitta per vendere a prezzi esorbitanti le convenzioni di gel igienizzante antibatterico. Sempre sul web si arriva a spendere anche 104 euro per una confezione di 4 bottigliette (da 80ml ciascuno) di gel antibatterico. Per una confezione da 12 si arriva fino a 200 euro. Se si considera che in tempi normali in farmacia prodotti come l’Amuchina Xgerm viene venduta a 3 euro che può arrivare a 4 euro mentre al supermercato in offerta si riesce a prendere ad un prezzo in offerta ancora più bassa, ci si rende conto del fenomeno dei rincari su un prodotto che adesso è diventato utile e necessario.

C'è chi ha deciso di distribuirlo gratuitamente nelle scuole e negli uffici pubblici, come è successo ad Arezzo, e chi come a Mira, in provincia di Venezia, vuole distribuito gratuitamente. Il gel antibatterico è efficace, semplice da usare e soprattutto riesce ad eliminare il 99 per cento di germi, batteri e virus. La macchina organizzativa si è già mossa, così come l'industria. Rocco Crimi, ex deputato e tesoriere di Forza Italia, e ora dedicato a tempo pieno alla sua attività di farmacologo e imprenditore, considera l'igiene personale la prima prevenzione possibile in tempo di Coronavirus.

"L'Italia sta esportando questi prodotti in Cina, che ne ha un bisogno estremo e urgente. E gli stabilimenti che li realizzano si trovano sul nostro territorio. Con procedure di sicurezza che rispettano standard severi, come in tutti i casi di produzioni a base di alcol".

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