Coronavirus, allarme per i 2.500 cinesi che torneranno in Toscana

Stando alle stime fornite dallo stesso presidente della Regione Enrico Rossi, sarebbero almeno 2.500 i cittadini cinesi pronti a rientrare in questi giorni in Toscana dopo essere stati in patria per il Capodanno: “Prima di tutto combattere la paura, l'ignoranza, il pregiudizio, i fenomeni di razzismo”

Coronavirus, allarme per i 2.500 cinesi che torneranno in Toscana

L'emergenza Coronavirus non si ferma, ed ora in Toscana scatta anche l'allarme per tutti quei cittadini cinesi che stanno facendo ritorno nella regione dopo essere stati in patria per il Capodanno. È lo stesso governatore Enrico Rossi a spiegare che si attende il rientro di almeno 2.000/2.500 persone.“Stanno tornando, o dovrebbero tornare dalla Cina 2.500 cinesi che erano andati a festeggiare il loro Capodanno in patria. La maggior parte proviene dalla provincia Zhejiang, quarta regione cinese per numero di casi accertati”, ha dichiarato nei giorni scorsi il presidente, come riportato da “La Nazione”. “Al momento non c'è nessun allarme, nessun caso di nuovo Coronavirus tra persone di ritorno dalla Cina. Quindi, certo, dobbiamo alzare il livello di attenzione e di prevenzione, ma prima di tutto combattere la paura, l'ignoranza, il pregiudizio, i fenomeni di razzismo, ha proseguito Rossi, annunciando l'apertura di un ambulatorio dedicato proprio alle persone tornate dalla repubblica popolare cinese. Nella struttura, allestita in un edificio in località Osmannoro (Firenze) e aperta dal lunedì al venerdì, saranno eseguiti i tamponi faringei attraverso i quali sarà possibile individuare i pazienti positivi al Covid-19. I campioni, esaminati dai tecnici di laboratorio dell'ospedale Careggi, permetteranno di riconoscere in breve tempo le persone infette e provvedere in tempo alla loro presa in carico. Il servizio, attivo per almeno due mesi, dovrebbe partire dal 18 febbraio e sarà aperto a tutti.

“Qui da noi allo stato attuale il vero problema è la normale influenza, non il Coronavirus”, ha poi voluto aggiungere Rossi.“La mortalità della normale influenza stagionale è superiore, neanche paragonabile a quella causata in Cina dal Coronavirus. Quindi rinnovo, ormai per l'anno prossimo, l'appello a vaccinarsi contro l'influenza normale”.

Decisa la reazione di Fratelli d'Italia, che ha invece portato il dibattito sulla situazione in Toscana in parlamento. Ben lungi dal lasciarsi rassicurare dalle parole di Enrico Rossi, i membri del partito di centrodestra hanno deciso di presentare il caso al ministero della Salute.“Abbiamo preparato una lettera ufficiale, che invieremo a mezzo posta certificata direttamente al ministro Speranza, per chiedere lumi sui motivi per i quali la Toscana non applica i protocolli ministeriali in merito alla profilassi per il Coronavirus”, ha dichiarato Francesco Torselli, coordinatore regionale toscano di Fratelli d’Italia, come riportato da “Il Secolo d'Italia”. “In queste ore stanno iniziando i rientri dalla Cina di 2.500 residenti tra Firenze e Prato, andati in patria per festeggiare il capodanno. Il Ministro è a conoscenza delle disposizioni date dalla Regione Toscana? A cominciare dalla quarantena volontaria, per finire alla analisi prenotate a mezzo Cup, chiuso nel fine settimana? Non dobbiamo, né vogliamo fare allarmismi, ma le parole del governatore Rossi che ci dice che l’allarme in Toscana è quello dettato dall’influenza di stagione e non dal Coronavirus non ci tranquillizzano per nulla, così come non tranquillizzano le decine di cittadini che ci hanno contattato. Ecco perché vogliamo una presa di posizione ufficiale del Ministero.

Dello stesso avviso, anche Lega e Forza Italia.

“Ho presentato oggi un Question Time che sarà discusso in questa settimana, in modo urgente, per sapere come sarà gestito dal ministero della Salute il ritorno di 2000 cittadini cinesi a Prato. Vogliamo sapere tutto e subito. Senza dubbio alcuno”, ha affermato la parlamentare Erica Mazzetti, di Forza Italia.

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