Coronavirus, cala il numero dei nuovi casi e dei malati ricoverati

Borrelli: "880 nuovi contagiati. È l'incremento più basso dal 10 marzo". Il totale dei guariti sale a 24.392 (+1.555). Le vittime sono 17.127 (+604)

Coronavirus, cala il numero dei nuovi casi e dei malati ricoverati

"Oggi si conferma una riduzione del trend di crescita dei nuovi contagiati". Lo ha annunciato il capo della Protezione civile Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa quotidiana sull'emergenza coronavirus. Ad oggi, sono 94.067 i positivi nel Paese: 880 nuovi malati in più mentre ieri si erano registrati 1.941 nuovi casi. "Quello di oggi è l'incremento più basso registrato dal 10 marzo", ha poi sottolineato.

Per il quarto giorno consecutivo scende il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: oggi sono 3.792, 106 meno di ieri. Cala anche il dato sui ricoverati con sintomi che hanno raggiunto quota 28.718 persone (-258).

Resta ancora alto il numero delle vittime. Nelle ultime 24 ore sono morte 604 persone (ieri i decessi erano stati 636) che portano il totale dei decessi a quota 17.127. Il numero totale dei guariti sale a 24.392 con un aumento di 1.555 persone (ieri erano guarite 1.022 persone). Dall'inizio della diffusione del coronavirus nel Paese, il numero complessivo dei contagiati (comprese le vittime e i guariti) ha raggiunto quota 135.586 (3.039 persone in più rispetto a ieri).

"Finalmente si inizia a vedere una diminuzione del numero di nuovi casi. Nella curva epidemica, dopo una fase di plateau, sembra esserci una discesa. Ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo", ha dichiarato il direttore del dipartimento malattie infettive dell'Iss, Giovanni Rezza. "Del resto - ha aggiunto - abbiamo modelli matematici che hanno predetto la riduzione del parametro 'R', speriamo di assistere a una flessione, naturalmente bisogna essere molto cauti e tenere a mente che questo virus resterà nella popolazione. Anche se arriviamo a zero non sarà tana libera tutti, bisognerà ingaggiare una dura lotta". "Dobbiamo mantenere rigorosamente tutte le misure di distanziamento sociale - ha avvertito - perché ogni rilassamento può significare una ripresa della circolazione".

Rezza è poi intervenuto sul tema dei test sierologici. "C'è un gruppo di lavoro - ha spiegato -, ma questi test non servono a fare diagnosi. Il test può mettere in evidenza anticorpi sul virus, aiutano ma non solo dirimenti ai fini della diagnosi. Sono molto importanti per capire quante persone sono state esposte al virus. Sono utilissimi, ma non servono a fare una diagnosi di infezione in atto". Poi ha aggiunto: "Sull'immunità, quanto sia protettiva e duratura, è ancora da studiare. I test sierologici possono dare indicazioni utili, però i risultati vanno presi con una certa cautela. Abbiamo conoscenze in aumento sul virus ma ci sono delle carenze, una di queste è quanto tempo una persona resta contagiosa".

Per quanti riguarda la fase 2, Rezza ha dichiarato che "noi pensiamo che quale che sia la raccomandazione del Cts e la decisione del governo dovrà essere improntata alla massima cautela. Perché il virus continuerà a circolare e questo potrà portare a nuovi picchi. Ci sono differenze geografiche, ma non vuol dire necessariamente che siccome l'incidenza è bassa in un'area sia più facile aprire. Potrebbe valere l'opposto, se ho raggiunto nell'area con un tasso più elevato un numero di popolazione immune sufficiente potrei aprire lì. Qualcuna decisione venga presa dovrà essere impiegata la massima cautela e dovranno continuate a essere impiegate alcune misure fondamentali".

Lombardia

"I numeri sono positivi e giorno dopo giorno c'è una continua riduzione di tutti i fattori: questo è un elemento significativo. Adesso serve un ultimo grande sforzo in concomitanza con il week end di Pasqua", durante il quale "dobbiamo stare a casa". Lo ha dichiarato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, nel corso dell'aggiornamento quotidiano sull'emergenza coronavirus. Dall'inizio della diffusione del virus cinese in Lombardia sono stati registrati 52.325 casi, con 791 positivi in più rispetto a ieri quando l'aumento sul giorno precedente era stato di 1.089. I ricoverati sono 11.833, 81 in meno rispetto a ieri. In terapia intensiva ci sono 1.305 pazienti, 38 in meno rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore in regione si sono registrati 282 decessi che portano il totale a 9.484 (ieri le vittime sono state 297). "Lentamente, ma è un numero che si riduce", ha continuato Gallera.

Nella provincia di Bergamo i casi di coronavirus sono arrivati a quota 9.868. Rispetto a ieri, la crescita è di 53 unità. A Brescia invece si sono accertati 117 nuovi casi e il totale è arrivato a 9.594. Nella provincia di Milano "i dati sono tutti in una buona direzione e siamo arrivati a 11.787 positivi, 249 più di ieri ma meno dei 308 del giorno precedente". Per quanto riguarda invece la città di Milano, i contagi sono saliti a quota 4.744 (+99, mentre ieri l'incremento era stato di 112). "Lo sforzo di tutti sta producendo risultati ma dobbiamo assolutamente fare in modo che questi numeri diventino più evidenti e significativi, basta poco per ricominciare la diffusione del virus. È fondamentale che tutti capiscano la necessità dell'ultimo grande sforzo", ha aggiunto l'assessore.

Lazio

"Oggi registriamo un dato di 118 casi di positività con il trend che si conferma in rallentamento e per la prima volta scende sotto al 3%". Lo ha annunciato l'assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato. "Per la prima volta - ha continuato l'assessore - diminuisce il dato complessivo dei ricoverati nelle terapie intensive: - 5 passando, da 197 di ieri a 192 di oggi. Ora non bisogna mollare". Sono usciti dalla sorveglianza domiciliare in 13.

345, "i decessi nelle ultime 24 ore sono stati 9, mentre sono in continua crescita i guariti che salgono di 44 unità nelle ultime arrivando a 546 totali". Infine, D'Amato ha aggiunto: "Bene Roma città che continua il rallentamento con 26 casi" positivi.

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