Inizia a definirsi il quadro per le prossime festività natalizie in relazione al nuovo dpcm di Giuseppe Conte. Alcune regioni sono già passate da rosse ad arancioni, altre da arancioni a gialle, ma restano ancora forti dubbi sulle possibilità di spostamento. In questi minuti il governo sembra aver dato una prima importante indicazione in tal senso, specificando che i fuori sede potranno far ritorno alla loro residenza anche se si trova in una delle regioni arancioni. È una novità importante, che garantisce a tantissimi e studenti e lavoratori la possibilità di ricongiungersi ai parenti e agli affetti nelle loro città di origine per Natale.
Stando a quanto riferiscono fonti della maggioranza, la mobilità tra le regioni sarà consentita solo alle persone che vogliono far ritorno presso la loro residenza. Qualunque altro motivo, che non sia di salute, lavoro o di comprovata necessità non sarà giustificabile per gli spostamenti tra le regioni, bloccati anche nelle regioni gialle. L'obiettivo del governo è quello di ridurre la mobilità al minimo indispensabile, allargando leggermente le maglie in vista delle festività ma senza strafare, in modo tale da evitare che l'epidemia torni ad accendersi proprio ora che sembra in una fase di raffreddamento. Per questa ragione, benché sarà permesso ai residenti di fare ritorno a casa, non sarà comunque consentito effettuare assembramenti per i cenoni di Natale e Capodanno. O meglio, come più volte fatto dal governo Conte, tutto questo sarà fortemente sconsigliato, dal momento che il governo al momento non ha intenzione di entrare nelle case degli italiani per fare la conta delle persone sedute al tavolo.
Lo sblocco dei confini per i residenti aggira anche un altro problema, quello dei congiunti, che potranno finalmente riunirsi per festeggiare le vacanze natalizie. Non saranno feste come le altre, il rigore dei comportamenti obbliga gli italiani a rinunciare a gran parte delle tradizioni secolari del nostro Paese, ma la posta in gioco pare sia alta e una terza ondata è da scongiurare. A tal proposito, il governo non si è ancora espresso per la misura del coprifuoco. Si rincorrono voci sulla possibilità di confermare il coprifuoco dalle 22 alle anche nei giorni di Natale, anche se ancora non ci sono certezze.
A questo sono legate le messe di mezzanotte di Natale, che potrebbero non essere celebrate per non violare l'eventuale coprifuoco. Chiusi sempre i ristoranti in zona arancione e rossa, chiusi nel giorno di Natale e Santo Stefano in zona gialla, con obbligo di serrata alle 18 negli altri giorni. Negozi aperti fino alle 21.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.