I dati parlano chiaro. L'Rt, l'indice di trasmissibilità del virus, nella settimana tra il 16 e il 22 novembre, è in calo ovunque. In 13 si trovano nello scenario 1 e le altre otto sono in scenario 2. E, con una media nazionale dell'Rt di poco sopra l'1 (1,08), nessuna avrebbe i requisiti per posizionarsi in zona rossa o arancione. Tutte le regioni sono potenzialmente in fascia gialla.
"La velocità di trasmissione dell'epidemia in Italia sta rallentando", confermano anche gli esperti della Cabina di regia. Dopo il via libera definitivo del Cts, il ministro alla Salute Roberto Speranza ha varato le ordinanze per spostare di zona le prime sei Regioni colpite dalle misure restrittive: Lombardia, Piemonte, Calabria (che erano rosse il 6 novembre), Liguria e Sicilia (che erano arancioni).
Lombardia arancione
La Lombardia cambia colore dal 29 novembre. Il governatore Attilio Fontana anticipa su Twitter l'annuncio dell'uscita dalla zona rossa. "Grazie ai sacrifici dei lombardi - scrive Fontana - , apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali. A breve la decisione del governo". Dopo ore di tira e molla, polemiche e trattative serrate tra il governatore Fontana e il governo, la decisione ufficiale l'ha presa il ministro della Salute Roberto Speranza. Ma attenzione a non abbassare la guardia. Anche se i dati lombardi sono da giorni confortanti, il quadro generale e la curva epidemiologica restano ancora critici. L'arancione denota, infatti, le zone a gravità "elevata".
"La zona arancione viene dichiarata da oggi - ha detto il governatore della Lombardia - domani l'ordinanza viene pubblicata sulla Gazzetta ufficiale e per una questione tecnico burocratica entra in vigore il giorno successivo" quindi da domenica.
Passano in zona arancione, quindi, Lombardia, Calabria e Piemonte. Nella zona gialla, invece, andranno Liguria e Sicilia (precedentemente arancioni).
Grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali.
— Attilio Fontana (@FontanaPres) November 27, 2020
A breve la decisone del Governo.
Da rosso ad arancione: cosa cambia?
In zona arancione resta vietato uscire dal proprio Comune (se non per ragioni di lavoro, istruzione, salute o per necessità: per farlo, occorre l'autocertificazione). Ci si può muovere all'interno del proprio Comune liberamente dalle 5 alle 22 senza autocertificazione. Dalle 22 alle 5 scatta il "coprifuoco": si può uscire di casa solo per comprovate esigenze e compilando l'autocertificazione. Inviti a casa sconsigliati e smart working vivamente raccomandato. Riaprono le attività commerciali senza limitazioni. Restano tassativi: rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro, scaglionamento degli ingressi e frequente sanificazione del locale e degli spazi espositivi.
Resta lo stop durante le giornate festive e prefestive all’attività dei negozi che si trovano nei centri commerciali, ad eccezione delle farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e delle edicole. Ritornano in classe gli studenti delle seconde e terze medie.
Resta in vigore la didattica a distanza per scuole superiori e università. Non cambiano le regole per bar e ristoranti: è consentito l’asporto e la consegna a domicilio, vietata la consumazione sul posto. Ancora chiusi palestre, piscine, centri benessere centri termali e musei.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.