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Coronavirus, l'ultimo delirio dei no-vax: "Il vaccino? Rischia di fare danni"

Scienziati e medici no vax hanno detto la loro sulla possibilità di rendere obbligatorio il vaccino per il coronavirus

Coronavirus, l'ultimo delirio dei no-vax: "Il vaccino? Rischia di fare danni"

Nel già complesso scenario sanitario ed epidemiologico causato dal nuovo coronavirus, ad alzare la voce adesso ci sono anche i no-vax. Nonostante la situazione di emergenza e nonostante da più fronti si dica ormai da settimane che il vaccino potrebbe essere l'unica soluzione per tornare ad avere una normalità nel Paese, e non solo, i movimenti contrari alle vaccinazioni si fanno sentire ed esprimono la loro contrarietà alle vaccinazioni obbligatorie per il Sars-CoV-2. A farsi portavoce della follia dei no-vax è Stefano Montanari, già noto per le sue posizioni in materia, che è stato raggiujnto telefonicamente dall'agenzia Adnkronos.

"Non può esistere un vaccino per un virus che non dà immunità come il Sars-CoV-2, e che ha anche l'aggravante di mutare velocemente. Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri non sa di cosa parla. Questa malattia non è vaccinabile", ha sentenziato l'uomo che si definisce "lo scienziato più grande del mondo. Anzi quella è mia moglie." Ecco che, quindi, Stefano Montanari ha passato la linea al suo coniuge. Antonella Gatti ha una visione esattamente in linea con quella del marito e ne espone le ragioni: "Qualcuno ha già detto che c'è un ceppo di Wuhan, un ceppo italiano, che è a sua volta diverso da quello tedesco. In più leggo che è già mutato, qualcuno in letteratura ha detto che muta ogni 6 mesi. Quindi fare un vaccino per tutti è tecnicamente impossibile. Prima di dire 'facciamolo a tutti' bisogna verificare. Ho lavorato una vita sui biomateriali e so che prima di mettere qualcosa nel corpo umano bisogna studiarlo bene."

Ma alle parole deliranti di Antonella Gatti fa eco pure Dario Miedico: "Un vaccino se non sarà studiato a fondo per l'aspetto della sicurezza, rischia di creare danni peggiori dell'epidemia." Miedico, radiato dall'Ordine dei Medici di Milano nel 2017, è da anni uno dei punti di riferimento del movimento no-vax, nonostante lui tenga a sottolineare di non essere contrario alle vaccinazioni ma solo alla loro obbligatorietà. Miedico, che è un medico legale, invece, sostiene che l'epidemia si sia diffusa con questa portata a causa di una gestione erronea e non nega che se ci fosse un vaccino valido sarebbe il primo a vaccinarsi, dietro garanzie. Tuttavia, al telefono con l'Adnkronos, fa poi marcia indietro: "Il vaccino è follia, ma non solo obbligatorio, anche facoltativo. Perché non sappiamo assolutamente niente e può essere pericolosissimo. Io non sono contro ma proprio perché non sono contro so che i vaccini possono essere pericolosissimi."

Montanari e Gatti sono, invece, totalmente refrattari all'idea, soprattutto Montanari, che ha già ricevuto una denuncia dal Patto per la Scienza per le sue affermazioni sul coronavirus. L'uomo si infervora quando si prospetta l'obbligatorietà del vaccino e tira addirittura in causa la Costituzione Italiana: "L'articolo 32 della Costituzione lo dice espressamente. E la libertà personale è inviolabile. Ci sono inoltre fior di trattati internazionali che l'Italia ha firmato che lo ribadiscono. Compreso la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo." I due hanno dichiarato di lavorare in laboratorio a una soluzione contro gli effetti mortali del coronavirus, che stando ai loro studi sarebbe soprattutto l'embolia polmonare: "Io l'ho studiata e ho anche inventato degli aggeggi per impedirla." Antonella Gatti ha aggiunto che, stando a quanto emerso finora, il Covid-19 avrebbe incidenza soprattutto sugli anziani e non in persone che stanno bene, pertanto "Iniettare un virus in una persona non è sempre una cosa buona.

Non è questione di essere contro i vaccini, è un discorso tecnico - sostiene - Per fare test sui biomateriali ci impiegavo più di un anno. Qui sono passati due mesi. Se poi mi viene il cancro cosa faccio?"

Insomma, i no vax non si fermano nemmeno di fronte alla pandemia.

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