Coronavirus, i contagi e gli effetti del meteo: "Cosa accade sopra gli 11 gradi"

È quanto ipotizzato dal meteorologo Luca Mercalli con i dati sulla pandemia. "È eclatante il caso Milano-Roma", afferma. Si fa strada l'ipotesi di una correlazione con la temperatura dell'aria: sopra gli 11 gradi il contagio sarebbe meno forte

Coronavirus, i contagi e gli effetti del meteo: "Cosa accade sopra gli 11 gradi"

In teoria, un meteorologo dovrebbe occuparsi di elaborare le previsioni meteo per dirci se ci sarà il sole o se è meglio avere un ombrello a portata di mano. Questo accadeva durante una "vita normale" ma, in tempi di Coronavirus, anche gli esperti del clima possono dirci la loro sulla diffusione del Covid-19 e se esiste una correlazione con determinate condizioni climatiche.

L'effetto "soglia" Milano-Roma

Come riporta LaVerità, il meteorologo Luca Mercalli, sulla base dei dati raccolti nelle zone in cui la pandemia è più "cattiva", ci svela una potenziale ed imporante correlazione con la temperatura dell'aria. E prende corpo l'ipotesi di una "pista climatica" per spiegare l'enorme numero di infettati in Lombardia ed Emilia al contrario del Centro e del Sud.

"Il caso Milano-Roma è eclatante" dice Mercalli, che fa ipotizzare un "effetto soglia", cioè una temperatura limite oltre la quale il virus si diffonde di meno. Una differenza di un paio di gradi. Il filo del rasoio su cui camminerebbe Roma, se questo spunto avrà conferme. "Ma non c'è ancora un riscontro scientifico confermato - spiega - siamo partiti da un'aggregazione di dati".

La "pista" italiana

Il grande dilemma è capire il perchè di un divario così grande all'interno dello stesso Paese nella diffusione dei contagi. "Sicuramente vanno prese in considerazione più concause - afferma Mercalli - Ma questo non spiega perché nello stesso Paese, dove gli stili di vita sono pressoché gli stessi, non c'è la stessa omogeneità nei contagi. I tre studi internazionali ci dicono che la fascia boreale di cui facciamo parte ha una distribuzione grafica sui 7-9 gradi come temperatura media. Che è esattamente la temperatura media della pianura padana in queste settimane. Fine".

11 gradi

Adesso si scopre che una differenza, seppur minima, può essere determinante per la diffusione del Coronavirus. "Fino al 9 marzo, ad esempio, Bergamo e Piacenza sono state tra gli 8 e i 9 gradi in media, Roma sull'ordine degli 11 gradi, questo è il punto. Secondo i lavori degli altri colleghi, 11 gradi sono il limite della diffusione dell' infezione".

Roma corre quindi sul filo del rasoio. "Oltre il limite degli 11 gradi il virus è come se si diffondesse di meno - afferma Mercalli - c'è, però, l'apparente contraddizione di Madrid: 11,3 gradi e il boom dei contagi".

Le differenze nel mondo

Ne avevamo parlato qualche giorno fa nelle pagine del Giornale.it e adesso abbiamo ulteriori informazioni utili. "Nella fascia boreale, tra i 30 e i 50 gradi di latitudine, dove l' epidemia picchia, le temperature medie sono fresche ma non fredde, comprese tra i 5 e gli 11 gradi, e l'umidità è piuttosto elevata -fa notare Mercalli - Cina, un po' più a sud l'Iran, un po' più a Nord l'Italia, ora la Francia, la Spagna ed un pezzo di Stati Uniti. In Russia non parte, ma soprattutto ai tropici non parte: India, Africa, Brasile. Ormai ci sono tre studi internazionali che vanno in questa direzione e i dati che abbiamo messo insieme noi".

Questi, seppur

significativi, solo numeri ancora non scientifici per spiegare l'eventuale correlazione tra temperature e diffusion del virus. "Ora la parola passa ai virologi. Io non conosco il virus, non so come si comporta", conclude Mercalli.

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