Il 7 gennaio scadranno le misure adottate dal governo per le festività di Natale e il successivo 15 gennaio scadrà il Dpcm del 3 dicembre 2020. L'ipotesi che trapela in queste ore da Palazzo Chigi sembra essere quella di un pacchetto di misure ponte valide a livello nazionale, senza distinzione di fasce. Sono tanti i punti ancora da definire per la ripresa e il provvedimento ponte potrebbe essere utile ai Cts per valutare la situazione epidemiologica del coronavirus del Paese dopo il periodo festivo, adottando contromisure adeguate al momento. Poco fa si è concluso il vertice tra Conte, il ministro Boccia, i capidelegazione della maggioranza e la strada tracciata parrebbe essere questa, in attesa che il ministro Speranza incontri nelle prossime ore il Cts e la cabina di regia.
Secondo quanto si è appreso a seguito del confronto tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione della maggioranza, l'insieme delle misure potrebbe riguardare l'assetto delle restrizioni regionali. Potrebbe pertanto trattarsi di un periodo cuscinetto in cui verrebbe attuata una zona gialla rafforzata con il divieto di spostamento tra le regioni, in attesa del Dpcm successivo. Al momento, fino al 3 di gennaio l'Italia sarà un'unica zona rossa. Le massime restrizioni verranno allentate per un solo giorno, il 4 gennaio, quando l'intero Paese diventerà arancione. Il 5 e il 6 gennaio, invece, ci sarà un'ulteriore ritorno alla zona rossa in concomitanza con il ponte dell'Epifania. Alla mezzanotte del 7 gennaio le misure natalizie perderanno valore e si tornerà alla divisione a colori del Paese. Tutte le regioni dovrebbero passare dal rosso natalizio al giallo, ossia la fascia con minori restrizioni, che consente gli spostamenti tra le regioni e l'apertura di bar e ristoranti fino alle 18.
Il 7 gennaio dovrebbe essere anche il giorno x per la riapertura delle scuole ma su questo punto il dibattito sembra essere ancora piuttosto acceso. I sindacati chiedono lo slittamento al 18 gennaio ma i governo sembra essere deciso a riaprire con la didattica in presenza al 50% già dal giorno dopo l'Epifania. Tuttavia, anche le Regioni in queste ore stanno frenando sull'ipotesi di riapertura, in attesa di avere maggiori informazioni sulla situazione epidemiologica e sulle contromisure ulteriori da adottare.
Inoltre, c'è l'incognita della variante inglese del coronavirus, che pare contagi soprattutto i giovani entro i 19 anni, quindi gli studenti in età scolare. Nei prossimi giorni il governo è chiamato a dare risposte chiare e, soprattutto, certe per organizzare la riapertura delle scuole superiori, chiuse da novembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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