Coronavirus, la stima sui morti di Bergamo: "In un mese sono 4.500"

Secondo la stima dell'Eco di Bergamo e di InTwig, i morti per Covid-19 nel mese di marzo sarebbero 4.500. I dati ufficiali parlano di 2.060 decessi. In Val Seriana e Val Brembana contagiato il 45% della popolazione

Coronavirus, la stima sui morti di Bergamo: "In un mese sono 4.500"

In provincia di Bergamo, i morti di marzo per nuovo coronavirus sarebbero stati 4.500. È il risultato di una ricerca effettuata dall'agenzia Intwig e dall'Eco di Bergamo, che svela i numeri reali delle vittime causate dalla pandemia da coronavirus, che ha colpito pesantemente la zona.

Lo studio porta alla luce numeri diversi da quelli ufficiali, che parlano di 2.060 morti certificati Covid-19, cioè deceduti a causa del nuovo coronavirus. Di questi si conosce ogni dettaglio: età, sesso, patologie pregresse. Ma, secondo quanto riporta il quotidiano locale, le vittime effettive nella provincia sarebbero più del doppio. Ma delle altre 2.500 persone non si sa nulla. "Molti sono anziani- riferisce il quotidiano- morti nel letto di casa propria o nelle residenze sanitarie assistite. Nonostante i sintomi inequivocabili, come riportano le testimonianze di medici e famigliari, non sono stati sottoposti a tampone per accertare la positività alla malattia". Così, il certificato di morte non parla di Covid-19, ma solo di polmonite.

I numeri sui morti nel mese di marzo sono ancora più esplicativi, se messi a confronto con lo stesso periodo dello scorso anno. A Bergamo, a marzo ci sono stati 533 morti, contro i 125 del 2019: 428 decessi in più e 201 certificati Covid-19, ma gli altri 227 non sembrerebbero trovare una spiegazione diversa. Secondo l'indagine di Intwig e dell'Eco di Bergamo, restano fuori dai conteggi dei decessi per nuovo coronavirus anche 70 vittime di Albino, dove quelle ufficiali sono 56, 38 e 39 morti di Alzano Lombardo e Zogno, 45 di Nembro e 53 di Clusone. A Dalmine, quelli riconosciuti sono solamente 30, contro 71 non attribuiti al Covid-19, mentre a Seriate ne sfuggono 40 dai decessi causati dal Sars-Cov-2, pari a 47.

"Abbiamo preso in considerazione le zone territoriali, l'età media di ogni Comune, lo storico dei decessi- spiega il fondatore dell'agenzia che ha condotto lo studio- sono stati considerati gli studi più recenti sulla letalità. Le nostre stime si basano su un tasso di letalità dell'1,57%, ricavato da un lavoro della New York University".

Da questi dati, i ricercatori sono risaliti al numero di decessi, arrivando anche a stimare i contagi: si tratta di 288mila potenziali infetti nella provincia di Bergamo, il 25,9% della popolazione, contro gli 8.803 ufficiali. In Val Seriana, epicentro del contagio, sarebbe positiva al virus il 45,9% della popolazione, mentre in Val Brembana il 45,7%.

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