Qualcuno sospettava che tra i bersagli del "corvo" in Vaticano ci fosse anche padre Georg Gaenswein, braccio destro del Papa. Ma sarà stato davvero così? Il mistero resta. Una cosa è certa, Gaenswein provò a convincere Paolo Gabriele a confessare. Ma non vi riuscì. Oggi un articolo pubblicato sul Fatto quotidiano rivela che Gaenswen tra poco non sarà più segretario personale del pontefice. Diverrà prefetto della Casa Pontificia. Una promozione, dunque, che apre la strada alla rimozione dall'incarico. Promoveatur ut amoveatur, la tecnica è ben collaudata: sia promosso, affinché sia rimosso.
Il giornale di Padellaro dà per certa la notizia, citando come fonte le stanze del palazzo apostolico. L'annuncio arriverà dopo il concistoro di sabato (in arrivo sei nuovi cardinali). Oltre a padre Georg a fare le valigie dalle stanze vaticane è anche monsignor James Michael Harvey (diventa cardinale), fino a poco fa prefetto della Casa pontificia, il posto che prenderà Gaenswein. Paga il fatto di aver aiutato Gabriele nel diventare maggiordomo di Benedetto XVI.
Ma per quale motivo il fedelissimo di Ratzinger viene "fatto fuori"? Paga il fatto di essersi fatto fotocopiare sotto gli occhi - se non addirittura sottrarre - documenti segreti del pontefice, a partire dal 2006.
Una falla che esisteva da sei anni e che è venuta fuori solo con lo scandalo Vatileaks e il libro di Gianluigi Nuzzi. Ha avuto un certo peso anche la querelle - mai placata - tra padre Georg e il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone (ad esempio sulla cacciata di Ettore Gotti Tedeschi dallo Ior).
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