È guerra a perta tra Flavio Insinna e la Cogedi international, distributrice del marchio Rocchetta di cui lo stesso presentatore era testimonial. La società ha, infatti, deciso di chiedere un risarcimento per le proteste dei consumatori su Facebook, il calo del fatturato e i danni di immagine. Un totale di ben due milioni e 189mila euro, che si aggiungono alla restituzione del cachet di 275mila euro l'anno che percepiva per gli spot. "La richiesta di danni è infondata - ha replicato oggi Insinna su Facebook - sono io, piuttosto, ad essere stato danneggiato dal loro comportamento in piena violazione del contratto".
Tutto era iniziato con i fuorionda choc che fecero finire nella bufera Insinna. Quel "nana di m..." e tutti quegli insulti ai fan erano costati caro all'ex conduttore di Affari Tuoi. Già a maggio la Cogedi international aveva chiesto la rescissione del contratto. Ma, come ricostruito ieri dal Messaggero, Insinna si era rifiutato lasciando agli avvocati Alfredo Morrone e Chiara Izis due opzioni: la della causa civile o l'arbitrato. La seconda opzione è stata privilegiata perché avrebbe potuto essere realizzata in tempi più brevi. Adesso toccherà al conduttore scegliere un proprio arbitro per evitare che la questione finisca in tribunale.
Adesso Insinna passa al contrattacco. E su Facebook accusa apertamente la Cogedi International. "Invece che difendermi da quanto stava avvenendo per una campagna sistematica di denigrazione - tuona il presentatore - mi hanno lasciato solo, 'scaricandomi' e facendolo apprendere a me e a tutti da un social network".
"Di questa vicenda, per me già molto dolorosa - continua - si occuperà l'autorità competente, nonostante questa sia l'ultima cosa che avrei voluto fare". Quindi, la stoccata finale ai media: "Sarebbe opportuno che gli sviluppi di questa faccenda restassero privati, come ho sempre fatto per le questioni che mi riguardano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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