Così l'islam si prenderà l'Europa entro il 2050

L'islam maggioritario in Europa entro il 2050. I dati choc presentati ieri da Fratelli d'Italia e Fare Futuro raccontano un fenomeno quasi ineluttabile

Così l'islam si prenderà l'Europa entro il 2050

Dicono che l'Europa viva una crisi identitaria, ma guardando alle statistiche religiose che il Vecchio Continente potrà vantare da qui al 2050 sembra di poter dire che un'identità maggioritaria, nel tempo, si sedimenterà: quella islamica.

La numerologia più avanzata si divide tra iperreale e surreale, mentre le cifre presentate ieri dalla fondazione Fare Futuro e da Fratelli d'Italia presso la Camera dei deputati, contengono solo la prima di queste due caratteristiche. Tutto è estremamente tangibilie. La nostra civiltà, per come l'abbiamo conosciuta, è destinata all'oblio. Un po' perché i fenomeni migratori, cui è oggettivamente complesso porre un freno efficace, portano in dote boom demografici cui non siamo più in grado di replicare. Un po' perché un'operazione volta alla de-islamizzazione, come viene definita, comporterebbe la necessità di un lavoro coordinato da parte di tutti gli esecutivi europei. Queste sono le tesi argomentative di fondo. Poi ci sono i contrassegni numerici, con tutta la loro glacialità.

La famiglia naturale europea è sottoposta al fuoco di fila dell'ideologia gender e relativista, sostengono lì dove risiede il conservatorismo etico-politico. I musulmani sembrano immuni alla propaganda ininterrotta: continuano a fare figli. Nello specifico - come riportato sull'edizione odierna di Libero - 2.6 per famiglia. La "Sottomissione" prospettata da Michel Houllebecq sembra poter essere sostentata pure dalle culle piene. Ma prima che l'Europa intera assista ad incrementi di questa portata, bisogna che i musulmani sulle nostre coste ci arrivino. Assecondare l'immigrazione di massa vuol dire tendere la mano alla sovrapposizione statistica dell'islam sul cristianesimo- cattolico. È la versione degli strenui difensori dell'occidentalismo, ma pure quella di qualche consacrato illuminato: "Il mio paese è in maggioranza musulmano - si è limitato ad asserire - . Credo di sapere di cosa parlo". Lo ha scritto il cardinal Robert Sarah, che con la politica non ha nulla a che fare, ma che forse la politica dovrebbe stare a sentire. Sì, gli asterischi posti da Fratelli d'Italia e da Fare Futuro accanto alle caselle descrittive dell'Europa che sarà, si riferiscono pure alle persone che hanno già toccato i nostri territori: chi richiede asilo, quasi per l'80%, professa la fede musulmana. Quasi come a voler evidenziare che la montagna e Maometto, prescindendo dai reciproci spostamenti, siano già qua. Dove la "montagna" può metaforicamente essere quella che gli occidentali dovrebbero iniziare a scalare per recuperare il terrno perduto in termini demografici e religiosi. Ma non si comprende la potenza del quadro presentato se non si accenna all'eventuale, ma magari già in atto, colonizzazione culturale.

Coloro che ieri hanno esibito il report lo hanno fatto citando almeno due ambiti: quello librario e quello calcistico.

Libri e "pallone" sono due segni distintivi di quello che dell'Europa, in fin dei conti, è rimasto, Se l'islam, come sembra, attecchisce pure su quei due lati del campo, alla "civiltà occidentale" cosa resta? Questo documento subirà, di volta in volta, un aggiornamento annuale.

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