Una "banda" davvero senza scrupoli. Al punto che, in un caso di truffa, gli indagati avrebbero ottenuto un risarcimento molto elevato provocando un incidente in cui è rimasta ferita una donna incinta e provocando, deliberatamente, secondo l'accusa, la morte del bambino che portava in grembo. La madre del bambino R. S. avrebbe simulato un incidente stradale tra la 24esima e la 28esima settimana di gestazione e soppresso il nascituro con l'aiuto del medico e di altri due complici. Nonostante la partoriente fosse indotta al parto prematuro, il feto è nato vivo ma è stato privato di ogni assistenza utile per la sua sopravvivenza, causandone così il decesso. La donna ed il medico sono accusati di infanticidio.
È denominata Medical market l'operazione congiunta tra polizia di Stato e il comando provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza in corso in queste ore. Sette le misure cautelari eseguite nell'ambito di un'indagine su una serie di presunte truffe ad assicurazioni per falsi incidenti stradali. Delle sette persone coinvolte, quattro sono state poste agli arresti domiciliari, due hanno ricevuto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e un'altra, un avvocato, la sospensione dalla professione forense.
Secondo le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, sarebbe pari a due milioni di euro il volume dei raggiri. Sarebbero 144 le persone coinvolte nel provvedimento. Vari i capi di imputazione: dall'omicidio volontario al falso ideologico e materiale in atto pubblico, corruzione, peculato, frode e truffa ai danni dello Stato.
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