Voleva creare un pozzo, in memoria di suo figlio Andrea, morto in un incidente stradale il 29 gennaio del 2011. Ma Elisabetta di pozzi ne ha creati 24, in altrettanti villaggi in Etiopia.
Dopo la morte del figlio, la madre aveva ritrovato dei vecchi disegni: il tema era sempre quello dell'acqua, forse perché era rimasto colpito da un viaggio. In quell'occasione, racconta la madre al Corriere della Sera, "aveva visto i bambini come lui tirar su da pozzi scavati a mano acqua nera che poi bevevano. E tornando mi aveva chiesto: mamma facciamo anche noi un pozzo?". E così, il suo sogno si è realizzato, anche grazie alla proposta di aiutare i salesiani in Etiopia, tramite il Volontariato internazionale per lo sviluppo. Solo nell'ultimo anno, Elisabetta è riuscita a costruire 7 pozzi e l'8 è già in programma.
E ogni volta che uno di quei pozzi viene inaugurato, "la gente del villaggio balla" di gioia: "È il bene di Andrea che dilaga". Quel bene che è riuscito a "salvare" anche Elisabetta, che ha odiato per molto tempo l'uomo, un padre di famiglia, che aveva investito il suo Andrea.
Ora, invece, la sua rabbia si è attenuata, anche se la donna non sa se è pronta ad incontrarlo: "Io non lo vado a cercare ma non mi rifiuterei di vederlo". Ma a modo suo, Elisabetta ci sta provando, anche grazie all'aiuto di Andrea e del progetto nato grazie a lui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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