"Alcuni Paesi stanno segnalando più casi ora di quanti ne abbiano registrati a marzo". A lanciare l'allarme è la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, commentando l'ultimo rapporto sulla valutazione del rischio legato alla pandemia di Covid-19, stilato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).
È necessario che gli Stati agiscano in fretta, perché questa "potrebbe essere l'ultima occasione per evitare il ripetersi" di una situazione simile a quella che si verificò la scorsa primavera, quando diversi Paesi europei avevano dovuto imporre misure di isolamento. Secondo la commissaria Ue, "è fondamentale che gli Stati membri adottino tutte le misure necessarie al primo segnale di nuovi focolai". Tra queste, anche "il rafforzamento dei test e contact tracing, il miglioramento della sorveglianza sanitaria pubblica, la garanzia di un migliore accesso ai dispositivi di protezione individuale e ai medicinali e la garanzia di capacità sanitarie sufficienti".
Non tutti i Paesi, però, sono nelle stesse condizioni. Nonostante la preoccupazione della commissaria, il rapporto Ecdc sottolinea che l'epidemia di Covid-19 è ancora sotto controllo in Italia e Germania, che risultano tra i Paesi a "basso rischio" e con un "trend stabile". A rischio crescente risultano invece Austria, Belgio, Danimarca, Olanda e Francia, mentre Spagna, Bulgaria, Romania e Ungheria sono considerate a "rischio alto".
Nonostante la situazione in Italia, il governo starebbe pensando a nuove strette, secondo quanto riportato da Repubblica. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha invitato a non abbassare la guardia, dato che in Europa, "i numeri del contagio stanno crescendo costantemente nelle ultime settimane". Per questo, anche se l'Ecdc ha dato un giudizio positivo, collocando "l'Italia tra i Paesi a basso rischio, credo che dobbiamo tenere i piedi per terra e continuare ad investire sulla linea della prudenza". E ha ammesso: " È ancora dura. I prossimi mesi non saranno facili e servirà l'impegno di tutti". Per questo, il governo starebbe studiando nuove contromisure, per evitare di dover ricorrere ai drastici interventi della scorsa primavera. Per combattere la diffusione del Covid-19, il governo potrebbe pensare di allargare la lista dei Paesi a rischio per cui è previsto l'obbligo del tampone, poco dopo l'arrivo in Italia. La decisione verrà presa in base alla curva epidemica degli altri Paesi europei: a rischio Repubblica Ceca, Belgio e Gran Bretagna.
Non solo. In prospettiva, infatti, rimane aperta anche la possibilità di una proroga dello stato di emergenza, che scadrà il 15 ottobre. L'esecutivo potrebbe decidere di prolungarlo, in base al numero dei contagi e all'evoluzione della pandemia.
Non c'è ancora niente di certo, anche se un'ulteriore proroga non lascerebbe stupiti, dato che anche a luglio, quando i contagi erano calati vertiginosamente, il governo aveva optato per lo stato d'emergenza. Ma la questione va ancora discussa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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