Covid, nei bambini guariti aumenta il rischio di diabete

I bambini colpiti dal Covid-19 sono a maggior rischio diabete rispetto a chi non contrae la malattia: è il risultato di uno studio dei Cdc americani su oltre 80mila under 18. Ecco cosa ne pensa l'endocrinologia italiana

Covid, nei bambini guariti aumenta il rischio di diabete

I bambini guariti dal Covid-19 sono più esposti al rischio di contrarre il diabete: è quanto afferma uno studio dei Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) degli Stati Uniti.

Cosa dice il report

Gli studiosi americani hanno osservato e descritto il rischio di diabete 30 giorni dopo l'infezione da SARS-CoV-2 tra 80.893 pazienti di età inferiore ai 18 anni dal 1° marzo 2020 al 28 giugno 2021. "Le persone con meno di 18 anni infettate dal Covid-19 hanno avuto maggiori probabilità di ricevere una nuova diagnosi di diabete 30 giorni dopo l'infezione rispetto a quelle senza Covid-19 e quelle con infezioni respiratorie acute prepandemiche", scrivono i ricercatori. Ebbene, le nuove diagnosi di diabete avevano il 166% in più di verificarsi in bambini contagiati dal virus rispetto agli altri e del 116% in più tra quelli con Covid-19 rispetto ai virus respiratori pre-pandemici.

Il rapporto ha confrontato i bambini che hanno preso la malattia rispetto a chi non è mai stato infettato, mostrando come nel primo caso "l'incidenza del diabete è stata significativamente più alta". Inoltre, i ricercatori scrivono come sia molto complesso il meccanismo di come SARS-CoV-2 possa portare alla diagnosi della malattia "e potrebbe differire in base al diabete di tipo 1 e di tipo 2" anche se è stato osservato come l'aumento maggiore si sia avuto con il diabete 1. "L'associazione osservata dell'aumento del rischio di diagnosi del diabete in seguito all'infezione da SARS-CoV-2 non sarebbe spiegata esclusivamente da cure ritardate", sottolineano i ricercatori.

Come incide il Covid-19

Ma cosa accade all'organismo degli adolescenti colpiti dal virus? In che modo si arriva alla diagnosi della malattia? I ricercatori hanno ipotizzato che il diabete sarebbe causato dall'attacco diretto del Covid alle cellule pancreatiche "che esprimono i recettori dell'enzima 2 di conversione dell'angiotensina, attraverso l'iperglicemia da stress derivante dalla tempesta di citochine e le alterazioni del metabolismo del glucosio causate dall'infezione, o attraverso la precipitazione del prediabete al diabete". Una percentuale di questi nuovi casi, probabilmente, si è verificata in persone con prediabete, che si verifica in un adolescente su cinque negli Stati Uniti.

Secondo i Cdc americani, i sintomi che indicano l'insorgenza del diabete nei piccoli possono includere minzione frequente, aumento della sete, aumento della fame, perdita di peso, stanchezza o affaticamento, mal di stomaco e nausea o vomito. "Questi risultati sottolineano l'importanza della prevenzione del Covid-19 tra tutti i gruppi di età, compresa la vaccinazione per tutti i bambini e gli adolescenti idonei e la prevenzione e il trattamento delle malattie croniche", scrivono i ricercatori americani.

"Servono più endocrinologi"

Dopo questo studio, è allerta nell'Associazione Medici Endocrinologi (AME) italiana: dal momento che i bambini guariti da Covid sono "più a rischio diabete, servono più endocrinologi per il post-pandemia", afferma con una nota l'Associazione. "L'endocrinologo è destinato a diventare una figura chiave per affrontare le emergenze post-Covid. Servono più specialisti e, in generale, una nuova organizzazione dell'endocrinologia nelle strutture ospedaliere", afferma l'AME dopo la pubblicazione del report del Cdc americano che conferma l'associazione tra infezione Covid-19 ed esordio di diabete di tipo 1 nella popolazione giovanile.

"I nuovi dati non fanno altro che confermare le numerose segnalazioni presenti in letteratura già nei primi mesi del 2020, provenienti anche da accreditati gruppi di studio italiani, riguardo alla possibile correlazione tra Covid e malattie autoimmuni in particolare il diabete tipo 1", sottolinea all'Ansa Franco Grimaldi, presidente AME, il quale spiega come sia ben conosciuto il rischio maggiore di sviluppare questa malattia nei bambini dopo infezioni virali. "Sappiamo che i bambini vaccinati per il rotavirus hanno meno probabilità di sviluppare il diabete mellito di tipo 1 - sottolinea - Ma nel caso specifico del Covid-19 resta da verificare se si tratta di un reale aumento della patologia o un anticipato esordio in soggetti predisposti. Solo l'osservazione nei prossimi anni potrà darci risposte in tal senso".

È per questo che l'Associazione chiede di ripensare e rivedere il ruolo dell'endocrinologia considerata, da Grimaldi, "la Cenerentola della Sanità a

causa dei numerosi tagli subiti". Per questa ragione, il prossimo 20 gennaio l'Ame presenterà al Ministero della Salute il nuovo report sul posizionamento strategico ed organizzativo dell'assistenza endocrinologica.

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