Da alcuni giorni, tutte le Regioni italiane hanno ricevuto la prima pillola anti-Covid prodotta dalla Pfizer, il Paxlovid. Come abbiamo scritto sul Giornale.it, sono già iniziati i primi 11mila trattamenti che diventeranno 600mila entro il 2022. Attenzione, però: il farmaco diventa inefficace se non viene assunto tempestivamente nelle primissime fasi della malattia.
"Utile solo all'inizio"
A spiegare l'utilità della prima cura farmacologica è il prof. Massimo Galli, ex direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, che in un'intervista a SkyTg24 ha spiegato che si tratta di "un’ottima cosa, è un’arma in più. Però attenzione, perché è un’arma in più utile a prevenire l’evoluzione negativa di un processo infettivo delle prime vie respiratorie, com’è all’inizio ogni infezione da coronavirus”. Questo cosa significa? Che se non viene assunto prima che l'infezione possa degenerare, la cura si rivelerà assolutamente inutile. "Diventa futile utilizzarlo dopo un certo numero di giorni dalla comparsa del sintomo o dal riscontro dell’infezione", sottolinea Galli.
Cosa succede in fase avanzata
La pillola anti-Covid Paxlovid, composta da due compresse con diversi principi attivi, il nirmatrelvir e il ritonavir, di cui il primo utile a ridurre la capacità del virus di replicarsi nell'organismo mentre il ritonavir che ne prolunga l'azione in modo tale da mettere definitivamente ko il Covid-19, se non presa all'inizio della malattia diventa inefficace "perché arriverebbe troppo tardi in quanto il virus ha già fatto il cammino che doveva fare, si è replicato un numero di volte che era necessario che si replicasse ed è andato, magari, ad infastidire il polmone”, ha proseguito Galli. Arrivati a quel punto, infatti, "Paxlovid, così come gli anticorpi monoclonali e il Molnupiravir, altro farmaco che può essere utilizzato in questo contesto, non hanno più ruolo, non hanno più funzione".
Quando va presa
Per non sbagliare, il farmaco va utilizzato "sempre nell’arco dei primi sette giorni di infezione: oltre non serve nulla di tutto questo, questa cosa deve essere chiara", sottolinea l'esperto. La Pfizer, infatti, ha studiato il farmaco per bloccare la replicazione del virus, non quando è già replicato: da qui un suo uso il più tempestivo possibile. Nelle prime fasi della distribuzione, il Paxlovid sarà destinato soprattutto alle persone con fattori rischio per l’evoluzione negativa della malattia come gli anziani, i diabetici, le persone in sovrappeso e chi ha problemi broncopolmonari cronici.
Ricordiamo sempre che la prima vera barriera contro il virus è il vaccino, e continuerà ad esserlo sempre. Chiarito questo punto, il farmaco anti-Covid aiuta a "non far diventare gravi i casi che lo potrebbero diventare in un numero definito e ristretto di persone", ha concluso Galli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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