Contagi in rialzo in tutta Italia e prosegue il dibattito sul possibile ritorno delle chiusure. C’è timore in vista della stagione autunnale, ma secondo Andrea Crisanti bisogna cambiare paradigma di approccio al virus. Ospite di Controcorrente, il microbiologo ha precisato che non ha alcun senso paragonare la situazione di oggi a quella di un anno fa: “Le due situazioni non possono essere messe a confronto perché l’anno scorso uscivamo da un lockdown e da una vaccinazione di massa. La maggior parte della popolazione era protetta e la trasmissione virale era stata bloccata”.
L’esperto ha evidenziato che oggi ci troviamo in una situazione completamente diversa, considerando che la maggior parte delle persone si è vaccinata sei-sette mesi fa e non abbiamo fatto nessun lockdown per bloccare la trasmissione. “In più, abbiamo delle varianti estremamente contagiose”, ha aggiunto Crisanti, il riferimento è soprattutto a Omicron 5.
Il microbiologo ha ribadito che l’accettabilità sociale delle misure di restrizione è pari a zero, ma non solo. A suo avviso anche le chiusure potrebbero risultare inutili: “La priorità ora è proteggere i fragili. E dirò di più: in questo momento siamo più protetti dai guariti che dai vaccinati. Perché i guariti hanno un’immunità che li protegge. Paradossalmente, in una situazione in cui il virus circola, più circola e più induce protezione nella popolazione. Il problema è che espone persone fragili al Covid”.
Crisanti ha confermato che la maggior parte dei decessi è rappresentata dai vaccinati fragili e non dai no vax, invocando una serie di misure a difesa degli immunodepressi.
L’esperto ha sottolineato che “l’Italia ha la più bassa adesione in Europa di quarta dose delle persone fragili”, puntando il dito contro i messaggi contraddittori sulle mascherine. I dispositivi di protezione vanno utilizzati sempre, anche da coloro che vivono a stretto contatto con i fragili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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