Altro che riaperture, per il microbiologo ed accademico Andrea Crisanti il governo deve andarci ancora piano con l'allentamento delle misure restrittive se non vuole che i contagi da Covid-19 riprendano ad aumentare. Intervenuto come ospite della trasmissione Otto e mezzo in onda su La7, Crisanti ha fatto il punto della situazione, spiegando che tutte le rinunce fatte sino ad ora sono servite a ridurre la circolazione del virus. La questione riaperture deve essare analizzata con attenzione, così come quella del coprifuoco.
"Piano con le riaperture"
"L'analisi della pandemia è principalmente un problema probabilistico: è evidente che il virus si trasmette alle 8 del mattino come alle 23 di sera, ma se fai il coprifuoco si riduce la probabilità che la gente si incontri e che quindi il virus si trasmetta", ha dichiarato l'esperto. Per quanto concerne i ristoranti, è ovvio che il problema non sono i locali, bensì il comportamento tenuto dai cittadini che escono per andare a cena. "So che ci sono tanti ristoratori che hanno messo in sicurezza il proprio locale spendendo anche molti quattrini", ha infatti precisato Crisanti. "Il problema è cosa facciamo noi al ristorante e non si può dire che non ci si infetta. Se i casi sono diminuiti dopo che li abbiamo chiusi, è evidente che un contributo lo danno".
Da qui il consiglio di procedere con calma. "Se allentiamo le misure di restrizione, il contagio è destinato necessariamente ad aumentare", ha insisto l'accademico, che si è augurato di assistere presto ad un rallentamento del virus e ad un'accelerazione della campagna vaccinale. "Tutta la partita si basa sul fatto che le vaccinazioni, con un'accelerazione, possano fermare il virus", ha aggiunto. "Ci trovassimo nella situazione dell'Inghilterra, probabilmente sarebbe una scommesa che c'è qualche possibilità di vincere, in questo caso però noi corriamo un rischio gravissimo perché, via via che c'è trasmissione si generano inevitabilmente delle varianti". Il rischio che il Covid-19 riprenda ad avanzare sarebbe quindi ancora elevato, soprattutto a causa delle varianti, che in alcuni casi possono addirittura arrivare a superare la "barriera" del vaccino. Si tratta di un "problema di selezione naturale del virus".
La variante indiana
Adesso a preoccupare Andrea Crisanti è la variante indiana, pericolosa perché "in Italia sequenziamo pochissimo le varianti e la nostra capacità di indagine è molto limitata, non abbiamo visibilità della situazione reale dell'Italia. Questo è un altro elemento di rischio". Crisanti ha quindi preso ancora una volta d'esempio l'Inghilterra, che nei confronti dei viaggiatori che arrivano da paesi a rischio ha disposto la quarantena obbligatoria vigilata: "Sono bloccati tutti i viaggi e tutte le triangolazioni, ma questa è una cosa che si mette in piedi in un mese, non è che si può improvvisare".
C'è dunque il rischio di una nuova chiusura? Per Crisanti la risposta è sì. "Il rischio di richiudere è molto alto", ha spiegato l'esperto.
"Sarebbe veramente un disastro, perché ancora una volta non diamo la risposta che poi tutte le persone che vogliono aprire si attendono: cioè la sicurezza. Il vero problema non è riaprire", ha sentenziato Crisanti, "ma la sicurezza".
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