Crollo ponte Morandi, l'esperto: "È stato progettato male"

Per Antonio Brencich, professore all'Università di Genova del corso di costruzioni in cemento armato, il crollo del ponte Morandi non è da addebitare alla carenza di manutenzione, ma ad evidenti difetti di progettazione

Crollo ponte Morandi, l'esperto: "È stato progettato male"

Il viadotto Polcevera, meglio noto come ponte Morandi, non sarebbe crollato a causa della poca manutenzione o per colpa di un fulmine, come sostiene qualche testimone oculare. Ma perché è stato progettato male. A sostenerlo è Antonio Brencich, professore all'Università di Genova del corso di costruzioni in cemento armato. In un'intervista rilasciata ad Askanews, il professor Brencich si è soffermato a lungo sulle "carenze strutturali" del ponte, definendolo un "fallimento dell'ingegneria".

"I tre ponti Morandi - Genova, Maracaibo e Wadi el Kuf, nda - sono esempi di come non si progettano i ponti". Sono le parole di Antonio Brencich, ingegnere e professore di costruzioni in cemento armato all'Università di Genova. Interpellato anche in passato sulle condizioni di degrado in cui versava il viadotto Polcevera prima del cedimento di martedì mattina, Brencich ha spiegato i reali motivi dietro al crollo della struttura. Dovuto non tanto alle poche manutenzioni, quanto a evidenti problemi di progettazione. "Molti lo ritengono un capolavoro dell’ingegneria, io lo ritengo un fallimento dell’ingegneria. [...] La storia ha dimostrato delle carenze strutturali su Genova e Maracaibo, non solo oggi ma nel passato. Sono esempi di come non si progettano i ponti", ha detto il professor Brencich, prima di andare nello specifico sulla storia del ponte del capoluogo ligure.

"Dopo vent’anni dalla sua apertura, e vent’anni nella vita di un ponte sono un battito di ciglia, hanno fatto un intervento sulla torre est. Oggi è crollata la torre ovest. Sono tre torri. Alla torre est hanno sostituito gli stralli, cioé il sistema che collegava il ponte alla torre, quei cavi inclinati. Hanno messo dei cavi esterni che si vedono bene. Il mio è un giudizio tecnico dall’esterno; quello è un intervento pesantissimo su un ponte, fatto dopo vent’anni di vita. Il collasso di oggi ragionevolmente, lo diranno le indagini, ha un’origine simile", ha spiegato Brencich, secondo il quale il bilancio delle vittime avrebbe potuto essere molto più grave se non fosse intervenuto un "santo per le strutture".

"C’era un mio vecchio professore di cemento armato che diceva che esiste un santo per le strutture, e il santo oggi ha fatto crollare la torre più lontana dalle abitazioni, per fortuna", le parole di Brencich, dalle quali risulta evidente la tesi di una fragilità strutturale. Il professore universitario, infatti, ha precisato che "Un ponte che ha 51 anni di vita non può crollare. Il maltempo di questi giorni per una struttura significa zero. Se lei mi dicesse una tempesta di neve a meno 40 gradi. Ma un po’ di pioggia non cambia niente. So che quel ponte ha sempre avuto manutenzione, è il caso in cui non si può dire che mancasse la manutenzione.

Teniamo conto che non tutto si può prevedere - ha continuato Brencich - e resta sempre un’aliquota di imprevedibilità. Era sotto controllo da molto tempo. Non è un caso di disattenzione e mancanza di investimenti", ha concluso.

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