La cucina italiana e gli Emirati Arabi

Dopo il successo londinese lo chef Giorgio Locatelli (due stelle Michelin) conquista Dubai

La cucina italiana e gli Emirati Arabi

Lo chef Giorgio Locatelli, nato e cresciuto fino al compimento della maggiore età a Corgeno di Vergiate sul lago Maggiore ha conquistato il palato e il gusto dei francesi, poi degli inglesi (è titolare e gestore della Locanda Locatelli di Londra, annoverata tra i ristoranti più cool e migliori del Regno Unito) e da qualche tempo anche quello degli abitanti degli Emirati Arabi. Di strada ne ha percorsa davvero molta..La sua bravura, le sue capacità imprenditoriali, il suo impegno costante e il suo intuito lo hanno portato ad aprire un ristorante nella ”città del futuro”, sede del prossimo Expo: Dubai. “Ho visitato Dubai 15 anni fa e ho sentito che qualcosa di speciale stava succedendo e ho deciso di farne parte", afferma Locatelli.

Tempo fa disse che un Paese dove avrebbe senso fare ristorazione è la Cina, la pensa sempre così?
Si, credo che la Cina sia la nuova frontiera per la cucina italiana. Penso che sia il momento ideale e una grande opportunità per compiere una sorta di capitalizzazione introducendo i nostri prodotti di qualità”.

A proposito di Expo, quello appena concluso cosa ha lasciato alla cucina italiana e a quella straniera?
Penso che tutto sia stato un grande successo a tutti gli effetti.

La cucina italiana è sempre la migliore? Perché?

A mio parere la cucina italiana è tra le più famose al mondo. A me piace per tutta quella serie di ingredienti regionali e salutari che la caratterizzano.

Teme la concorrenza di altri grandi chef di successo italiani e non (Gordon Ramsay come lei ha aperto un ristorante all’Atlantis The Palm...)?
No, penso che la competizione sia un elemento molto sano, specialmente per uno chef. A Londra, dove si trova un ristorante ad ogni angolo, siamo convinti che la competizione ci renda migliori.

Cosa caratterizza e rende speciale Ronda Locatelli?
Offre la cucina italiana più autentica di Dubai. E’ il team l’elemento chiave che la rende così speciale. Se non hai il giusto staff, non hai un ristorante!.

Ronda Locatelli si può definire una Locanda Locatelli 2?
No, sono diverse perfino da un punto di vista estetico: dall’allestimento, al design. Ciò che le accomuna è la qualità degli ingredienti anche se sono serviti in modi differenti.

Fa la spola con Londra o gestisce entrambe le realtà?
Vengo a Dubai al Ronda 5-6 volte all’anno. Un ristorante non può essere gestito solo telefonicamente, devi essere presente e in sintonia sia col team che coi clienti.

La clientela che frequenta Ronda Locatelli è diversa da quella londinese?
“I due ristoranti sono caratterizzati da situazioni differenti. Alla Locanda sei seduto in un ristorante stellato Michelin nel centro di Londra. Mentre Ronda si trova in un resort e si prende cura della ristorazione dei tanti ospiti e degli italiani che vivono a Dubai, quindi l’atmosfera è più casual e rilassata (e anche i prezzi ndr).

Secondo lei i talent servono molto a “spingere” uno chef? Mai pensato di ambientarne uno dentro una sua cucina o in un suo ristorante? Funzionerebbero bene anche negli Emirati?
Non penso che questo tipo di spettacoli rifletta davvero la cucina, credo siano solo una drammatizzazione e non necessariamente la realtà. Sicuramente ti offrono la popolarità. Sono convinto che uno chef dovrebbe stare in cucina.

I piatti forti?
Uno dei piatti forti di Ronda Locatelli è la Pizza alla zucca e parmigiano con tartufo bianco. Questo inusuale accostamento zucca-tartufo bianco è delizioso.

Per il discorso dell’approvvigionamento delle materie prime, come si è organizzato?
L’approvvigionamento è stato inizialmente una sfida, ma è migliorato notevolmente grazie alla crescente domanda di prodotti di qualità a Dubai. La città è diventata una sorta di hub internazionale e ciò è riscontrabile dalla quantità di prodotti disponibili e reperibili. Due volte alla settimana acquistiamo prodotti freschi dall’Europa, ma il progetto prevede di inserire in modo crescente nel nostro menù ingredienti prodotti localmente.

C’è un grande chef al quale si ispira?
Nino Bergese è fonte di ispirazione per me.

Un aggettivo per definirsi e per definire la sua cucina?
Semplice-italiano. Questo sono io, questa è la mia cucina.

Se dovesse darsi un voto … da 6 a 10?
Io forse 5, ma alla mia cucina decisamente 10!

Per diventare chef e imprenditori di successo oltre a bravura, preparazione, intuito..cosa potremmo aggiungere?
Lavoro, duro lavoro … e un pizzico di fortuna. Penso che se nella vita fai qualcosa che ami, riuscirai a emergere e eccellere”. Un suggerimento alle giovani leve sempre più interessate a intraprendere professioni legate al cibo? “ Il livello e le possibilità di istruzione disponibili oggi, non c’erano quando ho iniziato io. Vorrei raccomandare ai giovani di puntare e di capitalizzare sulla formazione e sull’istruzione, restando a scuola il più a lungo possibile. Quelli che ammiro hanno studiato molto … abbiamo bisogno di chef intelligenti e istruiti.

Quanto contano le stelle per un professionista nel suo campo? Sono sempre un valore aggiunto o qualche volta possono essere un limite?
Per uno chef conquistare una stella Michelin è come per un atleta vincere le Olimpiadi.

Questo risultato aggiunge anche pressione agli standard che vuoi raggiungere, ma non ci sono limiti a ciò che si può realizzare”

La spesa media per una cena, vini esclusi a Ronda Locatelli?
La cena per due persone costa 500 Dirham, circa 128 euro.

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