De Luca: "Morte o carcere per chi sta con la camorra"

Il governatore della Campania "avverte" i giovani. E poi si scaglia contro i parcheggiatori abusivi: "Daspo e procedimenti penali dopo due diffide formali"

De Luca: "Morte o carcere per chi sta con la camorra"

De Luca avverte i giovani: “Chi sceglie la camorra avrà un solo destino, o il carcere o la morte”. Il governatore della Regione Campania parla così alla platea riunitasi a Salerno per la presentazione di un progetto sulla legalità nei territori.

Per l’ex sindaco di Salerno non c’è altro destino per chi si arruola nelle paranze, chi sceglie la via della malavita organizzata non può che incrociare sulla sua strada la sorte di finire in cella oppure trovare la morte ad attenderlo, come è accaduto per decine e decine di banditi e criminali che hanno perduto la vita sotto il piombo dei clan rivali.

Inoltre, Vincenzo De Luca punta il dito contro la microcriminalità e se la prende con i parcheggiatori abusivi proponendo una sorta di Daspo, il provvedimento utilizzato per sanzionare e allontanaree dagli stadi i tifosi violenti, per coloro che chiedono soldi agli automobilisti in sosta. “Assistiamo all’esplosione di una microdelinquenza nel nostro territorio – ha spiegato il presidente della Campania – e al fenomeno dell’abusivismo commerciale”. E ha elencato gli scenari più delicati su fronte della legalità, dai trasporti pubblici fino alla “situazione pericolosa” dei pronto soccorso delle strutture sanitarie campane. Un riferimento "obbligato", quest'ultimo dopo lo scandalo che ha coinvolto l'ospedale di Nola.

Quindi la proposta per contrastare i parcheggiatori abusivi: “Dopo due diffide a lasciare il territorio, deve scattare il provvedimento del Daspo e si deve avviare un procedimento penale”.

Le dichiarazioni di De Luca lo inseriscono, adesso, nel caldissimo dibattito sulla legalità in Campania.

Proprio nel momento in cui lo scontro tra i due pesi massimi del legalitarismo, lo scrittore Roberto Saviano e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, non riescono a fare altro che incrociare le sciabole in un duello infinito.

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