Detenuto scoperto con un cellulare in cella, aggredisce e minaccia di morte un agente

L’episodio è avvenuto nel carcere di Marassi a Genova. Il protagonista è un italiano di 33 anni in prigione per lesioni personali, furto, resistenza a pubblico ufficiale e rapina

Detenuto scoperto con un cellulare in cella, aggredisce e minaccia di morte un agente

In cella aveva con sé un piccolo cellulare e lo teneva nascosto negli slip. Quando è stato sottoposto a un controllo della polizia penitenziaria ha aggredito un agente, spaccando uno sgabello e usando una delle gambe come clava. Il protagonista è un italiano di 33 anni in prigione per lesioni personali, furto, resistenza a pubblico ufficiale e rapina.

Come riporta Genova Today, l’episodio è avvenuto sabato sera nel carcere di Marassi del capoluogo ligure. Gli agenti della penitenziaria si sono ritrovati ancora una volta a dover gestire un detenuto che si è scatenato violentemente in una cella occupata da altre cinque persone. A farne le spese un assistente capo, che è stato il primo a notare che il suo malumore era dovuto al telefonino che aveva nelle mutande. L’uomo ha tentato di distruggere il cellulare sbattendolo varie volte sul pavimento e ha minacciato di morte l’agente.

Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, ha evidenziato che si tratta dell’ennesimo episodio accaduto nella casa circondariale di Marassi. “Abbiamo denunciato più volte e denunciamo quotidianamente aggressioni nei confronti del personale di polizia Penitenziaria - ha precisato il segretario dell’organizzazione sindacale di categoria - senza a oggi ricevere alcuna tutela o deterrente che il personale possa utilizzare in difesa di tali gesti violenti”. Beneduci ha auspicato che l’amministrazione prenda i necessari provvedimenti e che il detenuto venga allontanato nel più breve tempo possibile, secondo quanto disposto in questi casi dal capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.

Negli ultimi mesi si sono verificate varie aggressioni agli agenti che operano all'interno di un carcere. A novembre un detenuto aveva picchiato 5 poliziotti con una sbarra di ferro alla Casa circondariale di di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Secondo le ricostruzioni, l'uomo avrebbe distrutto la porta del bagno della propria cella e poi aveva staccato un asse di ferro dalla struttura. Poi si era scagliato contro gli agenti malmenandoli ferocemente. A dicembre, un carcerato magrebino della casa circondariale di Foggia aveva mandato in ospedale 3 poliziotti. Secondo il racconto di alcuni tesitmoni, aveva strappato una radio di servizio e l'aveva usata come arma contro gli uomini in divisa, che sono stati presi a pugni e testate.

Poco prima di Natale un detenuto di origini campane era stato sorpreso con un cellulare nella sua cella all'interno del carcere di Perugia. Era stato ripreso da un agente ma non l'ha presa bene. Il poliziostto è stato prima insultato e poi aggredito fisicamente ma l'intervento dei colleghi ha scongiurato il peggio.

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