Un giovane detenuto si è ammazzato. Ancora una volta sotto la luce dei riflettori finisce l’ottavo reparto del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Il reparto dove vengono rinchiusi i detenuti con problemi psichiatrici. Un tempo infatti la struttura era un ospedale psichiatrico giudiziario, trasformato in seguito in carcere ordinario, ancora in attesa delle misure adatte a migliorare la sicurezza sia dei detenuti che del personale al suo interno. Questa mattina, lunedì 16 settembre, verso le 7,30 un ventenne palermitano si è tolto la vita impiccandosi con una camicia. Il gesto fatto nel momento in cui era solo nella sua cella, lontano da chiunque potesse salvarlo.
Ogni tentativo di rianimarlo è risultato vano, per lui ormai non vi era più nulla da fare. Su quanto accaduto verrà aperta una inchiesta interna per chiarire esattamente la dinamica di quanto avvenuto. E, sempre nell’ex Ospedale psichiatrico giudiziario, ha rischiato la vita anche un agente penitenziario di 23 anni, che è stato aggredito da un detenuto con il chiaro intento di strangolarlo. Grazie alla prontezza di riflessi dei suoi colleghi l’agente è stato salvato.Molti adesso chiedono l’immediata chiusura dell’ex Opg, come Domenico Mastrulli,segretario generale nazionale del Cosp, “L'ex Opg andrebbe soppresso, smantellato definitivamente e i reclusi trasferiti”.
Quello di stamattina è il sesto suicidio dal 2015. Tutte le vittime sono giovani, dai 20 ai 42 anni. Nel reparto vi sono 50 soggetti con problemi psichiatrici su duecento. Pino Apprendi, dell’associazione Antigone, ha dichiarato che ci sarà presto una visita. Come ha sottolineato Apprendi “Bisognava creare strutture alternative in grado di rispondere al crescente numero di detenuti con disturbi psichiatrici sopravvenuti anche durante la detenzione. Il numero dei suicidi è abnorme rispetto al numero dei detenuti nell'istituto, 200, e rispetto al numero totale dei suicidi nelle 23 carceri siciliane e alla popolazione carceraria complessiva di circa 5450 detenuti”.
Inoltre Apprendi avrebbe anche denunciato la mancanza di cure specialistiche all’interno del reparto e un personale penitenziario insufficiente per un luogo con tali soggetti problematici. Anche Francesco Fucile, segretario provinciale della Fp Cgil, ha manifestato la sua preoccupazione “Possiamo andare avanti così? Si contano vittime tra i detenuti e pure l'ulteriore aggressione e sempre nello stesso reparto a un nostro agente.
Siamo stanchi di promesse non mantenute su aumento di poliziotti e potenziamento della sicurezza. A Barcellona la questione è sanitaria e non solo penitenziaria, chiederemo l'intervento dell'assessorato regionale alla Salute perché la sicurezza è collegata alla salute mentale dei detenuti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.