Era il lontano 3 novembre del 2014 quando l'allora consigliera comunale, e oggi senatrice sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, veniva schiaffeggiata da una sinti in un campo nomadi di Bologna. Il tutto di fronte alle telecamere, che registrarono il fattaccio, sollevarono la polemica politica e resero in qualche modo "famosa" la salviniana della prima ora (guarda qui il video).
Dopo quasi cinque anni, oggi la donna che colpì con uno schiaffo, insultò e rifilò un calcio alla Borgonzoni è stata condannata a venti giorni di carcere. M. T. T., 52 anni, è stata condannata per violenza privata per i fatti al campo nomadi di via Erbosa. A emettere la sentenza, scrive il Resto del Carlino, il giudice Danilo Mastrocinque. Per conoscerne le motivazione bisognerà però attendere novanta giorni. Intanto, come scrive il quotidiano locale, pare che il giudice abbia riconisciuto "l’attenuante di 'aver reagito in stato di ira determinata da un fatto ingiusto altrui'".
I fatti. Nel novembre del 2014 la Borgonzoni insieme ad Alan Fabbri, allora candidato alla presidenza della Regione e oggi sindaco di Ferrara, si presentò al campo nomadi insieme alla Digos. La situazione degenerò, la sinti urlo "vattene e vieni qua che ti spacco il naso" e alla fine volarono lo schiaffo, un pugno allo stomaco e un calcio alla gamba.
Le accuse iniziali furono di violenza privata e ingiurie.
Come scrive il Resto del Carlino, il vicepreocuratore onorario aveva richiesto la condanna a un mese per la violenza e l'assoluzione per le ingiurie, sottolineando che il "blitz" della Borgonzoni con la stampa "potrebbe aver creato un certo fastidio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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