Dietrofront di Oerlikon: "Stiamo riconsiderando licenziamento dopo il trapianto"

La società che aveva licenziato un operaio nello stabilimento di Torino dopo un trapianto di fegato fa dietro-front e annuncia che sta "riconsiderando il licenziamento"

Dietrofront di Oerlikon: "Stiamo riconsiderando licenziamento dopo il trapianto"

Dopo l'ondata di indignazione seguita al licenziamento di un operaio considerato inidoneo dopo un trapianto di fegato, la Oerlikon fa marcia indietro e dice che sta riconsiderando la sua posizione.

Antonio Forchione, 55 anni, si era dovuto assentare per otto mesi dallo stabilimento Oerlikon Graziano di Cascine Vica, alle porte di Torino, per sottoporsi a un trapianto di fegato. Al ritorno nell'azienda dove aveva lavorato per 27 anni, però, ha ricevuto la lettera di licenziamento.

Lo stabilimento di Torino, che impiega 700 operai, non avrebbe trovato niente da fargli fare ora che è diventato "inidoneo" al lavoro che svolgeva prima. Immediata l'indignazione di colleghi, sindacati e anche del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha definito il licenziamento: "Inaccettabile, inconcepibile e sbagliato".

Poi il dietrofront. La Oerlikon svizzera starebbe "valutando la possibilità di riconsiderare il licenziamento" di Antonio Forchione. "Stiamo valutando la vicenda", dicono dal quartier generale svizzero di Pfafflikon, sul lago di Zurigo.

608px;">I vertici della società, scrive La Repubblica, spiegano che la lettera di licenziamento non è stata scritta dal responsabile del personale locale e quindi potrebbe essersi trattato di un errore. La decisione definitiva verrà presa intorno alle 17.

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