Potrebbe riprendere a navigare già nei prossimi giorni la nave Sea Watch 3, appartenente all’ong tedesca Sea Watch e protagonista nei mesi scorsi di uno dei fatti più eclatanti della scorsa estate.
Come si ricorderà infatti, per far entrare la Sea Watch 3 porto di Lampedusa il 1 luglio di quest’anno, nonostante il blocco imposto dal governo su pinta dell’allora ministro dell’interno Matteo Salvini, l’equipaggio comandato da Carola Rackete ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza.
A bordo vi erano alcuni migranti raccolti nel Mediterraneo centrale dalla stessa ong tedesca. Ne è nato un caso politico importante, specialmente dopo la decisione da parte del Gip di Agrigento, Alessandra Vella, di rilasciare la stessa Carola Rackete la quale era stata arrestata poco dopo l’ingresso a Lampedusa.
Dopo quel fatto la Sea Watch 3 è stata posta sotto sequestro dalla procura di Agrigento e portata all’interno del porto di Licata. E da qui non si è più mossa, fino ad oggi.
Nelle scorse ore è arrivato il provvedimento che potrebbe riattivare i motori e far levare l’ancora al mezzo dell’ong tedesca. Se infatti il sequestro era stato tolto lo scorso 25 settembre, adesso invece è venuto a cadere l’ultimo ostacolo per la Sea Watch costituito dal fermo amministrativo.
Questo è rimasto in vigore durante tutti questi mesi, impedendo dunque all’ong tedesca di tornare in mare. Contro il fermo i legali della Sea Watch avevano fatto ricorso a Palermo, in cui dalla sezione civile del tribunale è arrivato il definitivo dissequestro.
Ed adesso i membri della Sea Watch sui social hanno iniziato ad esultare: Abbiamo vinto il ricorso al Tribunale Civile di Palermo – si legge in un tweet del canale dell’ong – la Sea Watch 3 è libera. Dopo oltre 5 mesi di blocco nel porto di Licata, ci prepariamo a tornare in mare. La giustizia trionfa sul (ex) Decreto Sicurezza bis”.
Un riferimento, quest’ultimo, alla norma voluta dall’ex ministro dell’interno Matteo Salvini la quale è formalmente in vigore ma, tra ricorsi e tra l’annunciata volontà politica di una parte dell’attuale maggioranza, da molti detrattori viene considerata come oramai “superata”. Anche, evidentemente, dai membri dell’ong tedesca.
Il fermo amministrativo operato sulla Sea Watch 3 era rimasto in vigore “in base alle ripetute
violazioni del divieto di ingresso in acque territoriali, come si legge in un lancio dell’Agi, imposto dalle autorità italiane ai sensi del decreto sicurezza bis che, all’epoca, era entrato in vigore da poche settimane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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