Il corpo di Guerina Piscagli, 50enne di Cà Raffaello, in provincia di Arezzo, ancora non si trova. Gli inquirenti lo cercano, pensano sia morta. Ma per il Fisco e per l'Anagrafe è perfettamente in grado di pagare l'Imu della casa che aveva con le sorelle.
Facciamo un salto indietro. L'intrigo fiscale e giudiziario inizia il primo maggio del 2014, esattamente quattro anni fa. Nella piccola cittadina in provincia di Arezzo la donna scompare nel nulla. Nessuno sa che fine abbia fatto. Per la sua presunta morte (senza cadavere, impossibile accertarlo), è però stato già condannato sia in primo grado che in appello il frate congolese Gratien Alabi, parroco della piccola frazione.
Come scrive oggi il Tempo, la corte di Assise di Arezzo aveva deciso per la condanna a 27 anni di carcere: il frate avrebbe avuto una relazione con la donna poi scomparsa nel nulla. E, scrive il quotidiano romano, avrebbe "ammazzato la sua parrocchiana, innamorata pazza e decisa a passare il resto della sua vita con lui, strangolandola a mani nude, le stesse mani (ha detto un avvocato di Parte civile) con le quali, dopo l' omicidio, 'ha consacrato l' ostia'".
La Corte di Appello di Firenze, lo scorso ottobre, ha ridotto la condanna a 25 anni.
I legali del frate, come c'era da immaginarsi, faranno ricorso in cassazione visto e considerato che il religioso continua a giurare la propria innocenza. Intanto, e non è poco, per il Fisco Guerina resta viva. Che paghi l'Imu.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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