Su richiesta della procura di Agrigento, il gip ha archiviato la posizione di Sea Watch 3 in merito a un salvataggio in mare effettuato lo scorso maggio 2019 e al successivo sbarco dei migranti a Lampedusa. Secondo il giudice per le indagini preliminari, stando a quanto riportato dalla ong tedesca, l'attività di salvataggio rientra nei "doveri previsti dalle fonti nazionali e sovranazionali, che impongono agli Stati e ai comandanti delle imbarcazioni tutte, pubbliche e private, il salvataggio delle vite umane in mare".
Con la decisione del gip cadono tutte le accuse al comandante Arturo Centore, che condusse la nave fino a Lampedusa, dove poi venne sequestrata per ordine della procura. La decisione arriva a circa 24 ore di distanza dalla richiesta di archiviazione presentata dalla procura di Agrigento, con le stesse motivazioni, per il caso della nave 'Mare Jonio' di Mediterranea saving humans. Il comandante e il capo missione sono attualmente indagati per favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina in relazione a un altro salvataggio avvenuto nello stesso periodo di quello effettuato da Sea Watch3. "Certamente non può essere criminalizzato in sè lo svolgimento dell'attività di salvataggio di vite umane in mare, che anzi costituisce un obbligo giuridico per ciascun uomo di mare, come sopra meglio rappresentato", hanno scritto nella premessa il procuratore aggiunto, Salvatore Vella e dal sostituto Cecilia Baravelli.
Intanto la Sea Watch 3, che nel frattempo è tornata in mare, bussa nuovamente alle porte dell'Italia con un altro carico di migranti. Sono 406 le persone che in questo momento si trovano a bordo della nave tedesca che, con insistenza, chiede e pretende un porto nel nostro Paese. "Dopo tre evacuazioni mediche non possiamo stare ad aspettare altre emergenze. Tutte le 406 persone a bordo devono poter sbarcare al più presto in un porto sicuro", ha scritto su Twitter l'equipaggio della Sea Watch 3. La nave si trova a circa 30 miglia dal porto di Trapani.
Nelle ultime ore è sbarcata a Lampedusa la nave Nadir della ong italiana Resq People con a bordo 34 migranti, non prima di aver mosso le solite accuse all'Italia.
"Le autorità statali hanno permesso a persone in condizioni critiche di rimanere per 45 ore su una nave progettata solo per il primo soccorso e non per l'assistenza a lungo termine e il trasporto di tante persone", hanno tuonato dalla Ong, sottovalutando la situazione migratoria del nostro Paese.
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