Una nave carica di migranti vuole lo sbarco: ecco dove

Intanto, nelle ultime ore, sono state fatte scendere nel porto di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, oltre cento persone trasportate da due imbarcazioni

Continuano ad arrivare nelle vicinanze delle coste italiane imbarcazioni di ogni tipo cariche di migranti. La Ong tedesca Sea Watch ha fatto nuovamente richiesta dell’assegnazione di un porto sicuro per lo sbarco di 407 persone soccorse nel mare della Libia. Dalla nave SeaWatch3 sono state già evacuate, nella giornata di ieri, una donna incinta e la sorella minorenne, mentre in precedenza erano state fatte sbarcare con urgenza altre tre donne con gravi ustioni provocare dalla fuoriuscita di carburante. “A bordo – lanciano l’Sos i volontari della Ongci sono altre migranti incinte, ustionati, persone con gravi patologie o disabilità e bambini. Devono sbarcare subito in un porto sicuro”.

Intanto, nelle ultime ore, sono stati fatti scendere nel porto di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, oltre cento migranti trasportati da due imbarcazioni. Il primo natante, con a bordo poco più di 60 persone, è stato intercettato e soccorso dalla guardia costiera, mentre il secondo scafo, che trasportava 40 migranti, è stato avvistato dalla guardia di finanza. Ieri sera, invece, sono stati effettuati altri sbarchi a Bova Marina, in località San Pasquale. Il gruppo, di 81 persone, era composto da iraniani e iracheni, tra cui donne e minori.

Sempre nella giornata di ieri, il premier Mario Draghi si era espresso in questo modo sull’aumento del flusso di migranti lungo le coste italiane: “L'immigrazione è un po’ in un certo senso come la digitalizzazione. Sono fatti inevitabili, che avvengono: non sono muri scontro la digitalizzazione e non ci sono muri contro l'immigrazione. La cosa giusta da fare è prendere coscienza che queste cose avvengono, tutelarsi nei limiti della legalità e gestirle in maniera intelligente, con una visione. Ed è quello che dobbiamo fare”.

L’esternazione del presidente del consiglio ha provocato l’immediata reazione di Fratelli d’Italia. “Se si ritiene inevitabile l'immigrazione clandestina – ha detto il senatore di Fdi Lucio Malan – si capisce perché a suo tempo il capo del governo abbia lodato l'operato del ministro Luciana Lamorgese, sotto la cui gestione effettivamente non si è fatto nulla per frenarla”.

Il parlamentare evidenzia come nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) non ci siano soldi per le famiglie italiane. Secondo Fratelli d’Italia, il governo scoraggia le nascite per fare posto agli immigrati clandestini che arrivano a flotte in Italia.

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