Il Dpcm di Natale è in vigore, firmato e non è modificabile. Nei giorni scorsi erano state tante le lamentele da parte dei governatori delle Regioni, che avevano sottolineato soprattutto l'inopportunità di bloccare gli spostamenti tra i comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Ora, invece, la misura più contestata sembra essere quella intermedia, ossia il blocco degli spostamenti tra le regioni a partire dalla mezzanotte del 21 dicembre. A partire da quel giorno, infatti, nessuno potrà più uscire dalle regioni a meno che non debba rientrare alla propria residenza o domicilio o per comprovate motivazioni. Una decisione che non piace a Luca Zaia e Attilio Fontana, spaventati dagli effetti pratici di queste restrizioni nei giorni immediatamente precedenti.
La critica mossa al Dpcm è molto chiara da parte del governatore del Veneto e del governatore della Lombardia. Si rischia di assistere nuovamente alle scene apocalittiche della scorsa primavera, quando si assistette a una vera e propria fuga dalle grandi città del nord, soprattutto Milano, prima che venisse dichiarato il lockdown nelle regioni del settentrione. Treni, autobus e qualunque altro mezzo di spostamento venne letteralmente preso d'assalto dai lavoratori e dagli studenti fuori sede, che decisero di tornare a casa prima di restare bloccati. Questa sembra essere la paura più grande di Attilio Fontana, che a Mattino5 si è detto preoccupato "di rivivere quello che successe nella notte fra il 7 e l'8 marzo". Il weekend tra il 19 e il 20 dicembre sarà l'ultimo disponibile prima della settimana natalizia e saranno anche gli ultimi giorni disponibili allo spostamento tra regioni fino al prossimo 6 gennaio, come specifica il Dpcm: una combinazione esplosiva secondo il governatore della Lombardia.
"A Natale siamo tutti più buoni e quindi spero dal Governo un ravvedimento del provvedimento sullo stop di movimento tra i Comuni nelle date del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio. Noi non vogliamo essere dall'altra parte della barricata, ma dobbiamo trovare una soluzione. Facciamo passare qualche giorno e penso che ci sarà pur qualche incontro prima delle festività. Abbiamo quindi margine per provare a convincere il governo a modificare il provvedimento, se vogliono", ha detto Luca Zaia durante la conferenza stampa di questa mattina commentando il Dpcm.
Anche Fontana è d'accordo col suo omologo: "Credo che sarebbe stato più opportuno non inserire questa normativa, tant'è che ho chiesto al presidente di accelerare il percorso di approvazione in Parlamento per modificare quella parte, in sede di conversione, prima di Natale".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.