Dugin: "Russia in guerra contro anti-religione. Zelensky? Un buffone"

Il filosofo russo a Fuori dal coro commenta la situazione attuale: la Russia è in guerra contro l'anti-religione e la distruzione dei valori. Putin non parla con Zelensky perché il presidente ucraino è "totalmente irresponsabile"

Dugin: "Russia in guerra contro anti-religione. Zelensky? Un buffone"

Intervistato per la trasmissione Fuori dal coro, il filosofo e politologo russo Aleksandr Dugin fornisce una sua chiave di lettura sul conflitto attualmente in atto fra Russia ed Ucraina. Lo scontro, secondo il pensatore, sarebbe da considerare come una nuova guerra santa mossa dalla Russia contro l'anti-religione ed il satanismo. Pesante il giudizio nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, descritto come "un buffone".

La Russia impegnata in una guerra di religione

Una presa di posizione molto forte, dunque, quella di Dugin che, invitato a commentare la situazione odierna, afferma senza mezzi termini che il suo Paese sta conducendo una guerra di religione, una guerra "contro l’anti-religione, contro il satanismo moderno liberale". E ancora: "Questa è la guerra santa delle civiltà, delle culture che non sono d’accordo a diventare come l’Occidente".

Invitato a spiegarsi meglio, il filosofo afferma che il sistema di valori attuali, occidentali, post-cristiani e post-tradizionali non sono equiparabili a nulla, e non sono valori sacri. "Sono delle forme di distruzione dei valori e delle gerarchie, della spiritualità e dell’ordine religioso", dichiara Dugin. La Russia, a suo dire, starebbe reagendo contro questa "egemonia culturale".

La Russia non sta colpendo obiettivi civili

Nessun attacco dell'esercito russo su civili. Aleksandr Dugin è categorico, e spiega che "l’avanzare dell’esercito russo è lento precisamente per questa ragione: tutte le nostre truppe hanno ricevuto l’ordine molto serio e molto grave di non colpire oggetti civili". Per il filosofo, quindi, gli obiettivi civili rimasti distrutti nel corso delle ostilità in Ucraina sarabbero obiettivi militari, che sono stati distrutti dai russi, oppure obiettivi civili, distrutti dagli ucraini nazionalisti. Questi ultimi, spiega Dugin, starebbero agendo in tal modo "per attribuire la colpa di questo ai russi".

Il filosofo non esclude la possibilità del ricorso al nucleare, ma in questo caso l'unica potenza mondiale in grado di scatenare una simile guerra sarebbero gli Usa: "Se gli Stati Uniti decideranno di intervenire direttamente nel conflitto, questo sarà come cominciare la terza guerra mondiale e la guerra nucleare".

Zelensky definito un buffone

Pesante il giudizio su Volodymyr Zelensky, ex attore e comico divenuto nel 2019 presidente dell'Ucraina. Secondo Dugin, il presidente Vladimir Putin non starebbe parlando con Zelensky perché consapevole del fatto che questi non sia il soggetto con cui trattare. "È il buffone, una figura totalmente irresponsabile, che non può decidere la pace o il conflitto" spiega il filosofo, che aggiunge: "Credo che Putin parlerà solo con i personaggi che contano davvero e che possono decidere delle situazioni critiche di oggi e non con Zelensky che non rappresenta nulla".

La situazione geopolitica

In questo contesto si è visto solificarsi il rapporto fra Russia e Cina. Dugin afferma che i legami fra le due potenze "sono migliori che mai". "Le relazioni tra Xi Jinping e Putin sono migliori perché lottano contro unipolarismo", prosegue il filosofo. "La Cina può essere la soluzione per la Russia ora sotto sanzioni. Questa è molto più di un'amicizia, questa è un'alleanza storica".

L'Europa, secondo il filosofo, ad oggi è una "base militare degli Stati Uniti e uno strumento occidentale".

Per salvarsi, afferma, i Paesi europei dovranno guardare all'esempio della Russia, e delle altre culture orientali. "Altrimenti l’Europa sarà morta nella distruzione di questa Torre di Babele che è la civiltà globale e liberale", è la nefasta previsione di Dugin.

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