Un ghanese, imputato a Milano in un processo per direttissima, si è sentito male e ha iniziato a sputare sangue e il giudice ha deciso di disporre il ricovero per accertamenti all’ospedale Sacco, presidio per l’emergenza Ebola. L’aula delle direttissime è stata chiusa. Il ghanese tossiva e sputava sangue, aveva le convulsioni e il giudice ha deciso di farlo ricoverare al nosocomio che, insieme al Lazzaro Spallanzani di Roma, è stato individuato come presidio sanitario di riferimento a livello nazionale per fronteggiare l’emergenza Ebola.
Prima dell’udienza che lo riguardava, il ghanese era seduto nella gabbia riservata ai detenuti insieme a un’altra persona arrestata per aver partecipato al furto di rame. L’uomo ha cominciato a sputare sangue e a dare evidenti segni di malessere, così il giudice ha chiamato il 118. I soccorritori giunti sul posto avrebbero voluto portarlo al pronto soccorso di un vicino ospedale, ma il magistrato ha disposto di portarlo al Sacco per accertare la presenza di una malattia infettiva, ebola, tubercolosi o un’altra patologia che possa essere pericolosa per la collettività. 538em;">Da quanto si è appreso, è stato escluso il contagio da Ebola per l’imputato. La struttura sanitaria ha immediatamente disposto tutti i test accertando che non si tratta del virus.
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