Si apre una falla nella maglia della quarantena costruita attorno ai militari Usa provenienti dall'Africa occidentale, sbarcati poco più di una settimana fa a Vicenza e poi confinati in caserma per 21 giorni.
Un colonnello sessantenne, che era in quarantena nella caserma Del Din, è stato ricoverato per arresto cardiaco nell'ospedale San Bortolo, nel reparto di cardiologia. Dal nosocomio assicurano che il militare non presenta alcun sintomo dell'ebola e sottolineano che la quarantena è una misura cautelativa stabilita dal Pentagono. L'uomo, aggiungono dalla direzione dell'ospedale, non è in pericolo di vita, ma necessita di un by-pass o di angioplastica.
Nel frattempo, però, il governatore del Veneto Luca Zaia ha richiesto garanzie sul rispetto dei protocolli e sulla sicurezza sanitaria per i cittadini vicentini.
Zaia ha inoltre annunciato l'intenzione di inviare degli ispettori che portino a termine tutti i controlli del caso: "Voglio verificare fino in fondo se sono stati presi tutti gli accorgimenti possibili - ha continuato - ma è la dimostrazione di quello che dicevo: se abbiamo dei militari in quarantena qui e poi se si rompono anche solo una falange vanno curati e portati in ospedale. Quindi quello che dicevo era vero: era meglio fossero portati in quarantena a casa loro".
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