Dopo le polemiche sulla revoca della concessione ad Autostrade per il crollo del Ponte Morandi, la società di fatto adesso decide di pubblicare per intero il testo della convezione con lo Stato. Nelle settimane precedenti attorno ai "segreti" legati proprio al testo si erano accese le polemiche. Così Società Autostrade per l'Italia ha deciso di pubblicare online tutto sul proprio sito. La scelta, spiega una nota di Auotostrade è per "rispondere alle polemiche e alle strumentalizzazioni che dominano il dibattito pubblico sul tema". Una mossa, sempre secondo la società, portata avanti proprio dopo l'avvio da parte dell'esecutivo dell'iter per la revoca della convenzione. Ecco dunque il testo della concessione che è stata approvata nel 2008 e con scadenza nel 2038. Il gruppo ha ricordato che gran parte di questi documenti erano già stati resi pubblici dal Ministero dei Trasporti lo scorso febbraio. Inoltre sempre la società ricorda che i documenti erano stati dati anche ai membri della commissione lavori pubblici al Senato. "E' importante sottolineare, prosegue la nota, che nessuna norma interna o prassi internazionale prevede la pubblicazione di tali documenti relativi alle concessioni autostradali. Ciò anche per assicurare parità di condizioni sul mercato tra i vari operatori del settore, anche per il caso di nuove procedure di affidamento", ha fatto sapere Autostrade.
Il testo della convenzione
Di fatto nel documento sono presenti anche i passaggi che delinenao la cessazione del rapporto con le relative penali. Sostanzialmente le stesse che erano già emerse nei giorni successivi alla tragedia con il pagamento da parte dello Stato di circa 20 miliardi di euro, ovvero il valore "attuale netto dei ricavi della gestione prevedibile dalla data del provvedimento di recesso, revoca o risoluzione del rapporto sino alla scadenza della concessione al netto dei relativi costi, oneri, investimenti e imposte prevedibili nel medesimo periodo". Inoltre, sempre dal testo, emerge il riconoscimento al gestore di una remunerazione fino al 10 per cento lordo per gli investimenti e gli interventi sulla rete. Il braccio di ferro comunque tra il governo e la società prosegue. L'ala grillina insiste sulla revoca della concessione. Le parole di Di Maio sono chiare: "Serve un'azienda di Stato perchè l’alternativa è ridarle a Benetton e sono sicuro che nessuno nel governo voglia ridare ai Benetton le autostrade". Più prudente la posizione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giorgetti: "Prima -spiega in un'intervista al Corriere della Sera- va concluso l'iter che ci dirà se una revoca della concessione ad Autostrade sia possibile. Stiamo aspettando la replica di Autostrade alle contestazioni del governo, poi valuteremo anche questa possibilità. Abbiamo di fronte un avversario agguerrito". (Leggi qui il testo integrale della convezione).
"La verità dopo 20 anni di segreti"
Intanto sulla pubblicazione del testo della convenzione è intervenuto anche il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli: "Dopo quasi 20 anni dalla privatizzazione, dopo 20 anni di segreti e di omissis, Autostrade per l'Italia dice improvvisamente di voler fare trasparenza cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all'interesse pubblico. Peccato che già venerdì scorso, come testimoniato dalla lettera allegata qui sotto, io avessi dato mandato alla dirigenza del Mit di tirare fuori tutti gli atti, gli allegati e il Piano finanziario connessi alla convenzione", ha affermato su Facebook.
Nello stesso post, parlando della decisione di rendere pubblici gli atti, Toninelli parla quindi di "fortissime pressioni interne ed esterne in senso contrario che stavo subendo e continuo a subire, compresa la diffida inviata a suo tempo da Autostrade per l'Italia a pubblicare tutto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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