Ecco che cosa c'è davvero dietro alla "storia" delle scarpe di Lidl

L'Italia dell'alta moda è impazzita per le scarpe Lidl da 12.99, ma da dove nasce il fenomeno che sembra aver contagiato giovani e giovanissimi?

Ecco che cosa c'è davvero dietro  alla "storia" delle scarpe di Lidl

La collezione in edizione limitata dell'abbigliamento marchiato Lidl ha distratto per qualche ora gli italiani dal problema del coronavirus. Da domenica, e per tutta la giornata di lunedì, i social network sono stati invasi da immagini di scarpe, calze, t-shirt e ciabatte brandizzate dal noto marchio di supermercati low cost. In Italia lunedì mattina è scattata la corsa all'acquisto: prima dell'apertura c'era già la coda fuori dai punti vendita in tutta Italia e in poche ore tutti gli scaffali e le ceste sono state vuotate. Si sono visti carrelli colmi di scarpe e di calzini in spugna, come se si trattasse di una svendita dei grandi brand del lusso e non sneakers da meno di 13 euro. Da dove nasce il fenomeno Lidl?

Dai social, come spesso accade in quest'era digitale. Va specificato subito che quella Lidl è una linea in edizione limitata, quindi particolarmente ambita dai collezionisti. A questo si aggiunge il fatto che i prodotti Lidl sono stati promossi da alcuni degli influencer più in vista del Paese, come Fedez. Il marito di Chiara Ferragni ha indossato le calzature con i peculiari colori ancora prima che venissero distribuite in Italia. Il cantante ha realizzato foto e video sfoggiando quelle scarpe e ha fatto crescere nel nostro Paese la febbre per possederle, anche solo come feticcio. Oltre a lui sono stati altri i volti nomi che si sono prestati alla promozione, non solo in Italia ma in tutta Europa. Quello che può essere ormai definito come "fenomeno Lidl", infatti, non nasce nel nostro Paese, che per altro è stato uno degli ultimi a distribuire la collezione. Belgio, Finlandia, Francia, Germania hanno anticipato l'Italia e anche lì si è assistito a scene simili a quelle dei punti vendita in Italia.

Basta unire gli elementi per capire come sia potuto esplodere il "fenomeno Lidl". Basta mettere in un calderone il fascino dei prodotti in edizione limitata disponibili per un tempo limitato, la promozione degli influencer "giusti", la percezione che si tratti di un qualcosa di esclusivo e quindi solo per pochi, il fascino di un qualcosa di bizzarro come linea di abbigliamento di un discount ed ecco la ricetta del successo. Così si spiega il reselling, che in fondo è alla base delle code nei punti vendita Lidl. C'è chi ha tempo e voglia di trascorrere le ore in fila per acquistare gli oggetti in tiratura limitata che poi può rivendere online, a un prezzo talvolta centuplicato, e c'è chi è disposto a spendere cifre folli per avere quei prodotti. È su quella nicchia di collezionisti pronti a fare carte false pur di implementare il loro tesoretto di feticci, che si basa il fenomeno.

Ecco perché su eBay si trovano le scarpe Lidl in vendita a oltre 2mila euro, quando il loro prezzo (e valore) è di appena 12.99 euro. È la speculazione, bellezza. Un fenomeno che il Codacons si dice pronto a bloccare tramite un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, alla Polizia Postale e all'Antitrust.

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