Ecco come i buoni pasto si rivalutano

Ricadute ok dall'innalzamento della soglia esentasse del titolo sostitutivo dei servizi di mensa emesso in modalità digitale

Il buono pasto recupera efficacia e torna a essere un fattore di modernità. Sarà l'esito dell'elevazione a 7 euro della soglia esentasse di questo titolo di servizio sostitutivo di mensa e della limitazione di questo beneficio solo a quello in versione digitale. Soddisfatto da queste novità è Andrea Keller, amministratore delegato di Edenred Italia, filiale nazionale del gruppo francese che, nel 1962, ha lanciato il brand «Ticket Restaurant». «Ogni giorno - sottolinea Keller - 2,3 milioni di lavoratori italiani utilizzano questi titoli di servizio presso circa 120mila esercenti, generando un giro d'affari annuo di 2,7 miliardi. Come Edenred, anche grazie alla nostra quarantennale presenza, deteniamo circa il 44% di questo mercato».

Ma veniamo ai vantaggi derivanti dalla normativa che entrerà in vigore il 1° luglio. «Da 18 anni - spiega Keller - la soglia esentasse dei buoni pasto era ferma a 5,29 euro, un valore che non tiene conto dell'inflazione che si è nel frattempo verificata e che non permette più a questo strumento di rappresentare un sostitutivo dei servizi di mensa». E questo soprattutto nelle zone urbane, dove la maggior parte dei lavoratori trascorre la pausa pranzo in bar, pizzerie, ristoranti e, sempre più spesso, in esercizi con proposte alimentari particolari.

L'aumento dell'esenzione a 7 euro - ne è convinto l'ad di Edenred Italia, confortato anche dai dati di una ricerca congiunta di Openeconomics-Università Tor Vergata - rappresenterà un volano per il rilancio dell'economia. Il valore del ticket e l'assenza di prelievo fiscale aumenterà il potere d'acquisto di chi fruisce dei buoni pasto, con prevedibili maggiori consumi presso gli esercizi affiliati. «Un effetto - sottolinea Keller - che si scaricherà direttamente sul tessuto economico locale, considerato che i buoni pasto sono redimibili solo in Italia e i prodotti acquistati provengono dalla filiera agroalimentare, prevalentemente nazionale e che impiega molti giovani e donne».

Si attendono, dunque, ricadute positive sia sull'occupazione sia sul Pil (vedi articolo a fianco). E per quanto riguarda la modernizzazione del sistema Paese? «La scelta di aumentare a 7 euro la soglia esentasse solo per i buoni pasti digitali, spingerà le aziende a chiedere questi strumenti e gli esercenti a dotarsi di Pos di nuova generazione».

Quali nuovi provvedimenti auspicano ora le società emettitrici di buoni pasto? «Una revisione del codice degli appalti - conclude Keller - che contrasti le gare al ribasso eccessivo. Che finiscono per non valorizzare i servizi che offriamo e rischiano di deprimere l'effetto positivo dei nuovi buoni pasto sull'intera filiera».

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