Il flop del jobs act? Colpa delle banche. Matteo Renzi giustifica così nella sua Enews la risalita troppo lenta dei livelli di occupazione in Italia.
"I nuovi dati Istat mostrano un ulteriore aumento rispetto al primo giorno del nostro governo (febbraio 2014): siamo a più 986.000 posti di lavoro, di cui il 60% a tempo indeterminato", scrive il segretario del Pd, "I posti di lavoro sarebbero stati di pù se le banche avessero lavorato meglio. E invece qualcosa non ha funzionato".
Nonostante il caos di Banca Etruria che ha coinvolto la fedelissima Maria Elena Boschi, banche, banchieri e manager sembrano essere diventati il nuovo "pallino" di Renzi, soprattutto dopo la decisione del governo di riconfermare Ignazio Visco alla guida di Bankitalia. "Ora che la polemica sul rinnovo del governatore si è placata, spero sia finalmente chiaro a tutti il senso della posizione del Pd sulle banche", attacca ancora l'ex premier, "Noi diciamo che troppe cose non hanno funzionato. I manager e i banchieri che hanno sbagliato devono pagare, principio sacrosanto. Ma se vogliamo che qualcosa cambi davvero le alte burocrazie di questo Paese devono smettere di buttare la croce addosso ai politici di turno e assumersi anche loro le proprie responsabilità. Chi ha sbagliato, paghi: non è populismo, è giustizia. Ora che è chiaro che non stiamo facendo la battaglia per una poltrona, ci sarà qualcuno tra i grandi commentatori scandalizzati dalla nostra mozione di due settimane fa che prenderà sul serio il tentativo del Pd di fare chiarezza su tutto il tema bancario?".
Di certo il tema sarà uno di quelli centrali nell'ormai certo confronto tv con Luigi Di Maio: "Il candidato premier grillino, si sente la vittoria in tasca e allora ha pensato bene di rilanciare la sfida sul nazionale, proponendomi un faccia a faccia televisivo", scrive Renzi, "Io ho accettato perché ormai siamo in campagna elettorale e comunque il Movimento Cinque Stelle è sul proporzionale il nostro principale competitor. Il confronto sarà martedì sera, in prima serata. Noi preferiamo la Rai che è la tv di tutti e che ha perfino messo a disposizione la prima serata di Rai1. A me va bene anche Floris, se questa è la condizione di Di Maio per accettare un dibattito che peraltro lui stesso ha lanciato.
Ovviamente quando avranno deciso chi è il loro front runner sono pronto ad accettare il dibattito anche con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi: ci facciano sapere chi viene dei due e organizziamo. E se non si trovano d’accordo, e vogliono venire tutti e due, io sono disponibile anche ad un confronto a quattro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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