Vi è mai capitato di di sbadigliare subito dopo aver visto un'altra persona farlo? Provate a trattenervi ma è più forte di voi. Chissà quante volte vi siete chiesto se è solo un caso o c'è qualcosa dietro. Risposta: tutto dipende dal cervello.
Lo "sbadiglio contagioso" infatti trova la sua giustificazione in alcuni riflessi che vengono generati in una precisa area del cervello. La corteccia motoria è quella parte di cranio che gestisce i movimenti e dunque è responsabile degli sbadigli incondizionati.
Il termine adatto è ecofenomeno. Ovvero l'imitazione involontaria di quanto una persona che ci sta di fronte ha appena fatto o detto. Inutile provare a trattenersi: più cercate di evitare di sbadigliare, maggiore sarà il desiderio di sbadigliare.
Secondo quanto scrive la Stampa, il fenomeno è stato studiato dettagliatamente dai ricercatori dell’università di Nottingham che hanno pubblicato la relazone della loro ricerca sulla rivista Current Biology.
"Il nostro studio è utile per capire meglio l’associazione tra l’eccitabilità e sensibilità motoria e il presentarsi degli ecofenomeni anche in molte malattie", ha detto Stephen Jackson, coordinatore dello studio. "Se possiamo capire come le alterazioni dell’eccitabilità della corteccia del cervello portano ai disordini neurologici, possiamo anche annullarle. Stiamo cercando di sviluppare una terapia non farmacologica e personalizzata, attraverso la stimolazione magnetica transcranica per modulare questi squilibri nelle reti del cervello". Georgina Jackson, neuropsicologa cognitiva, invece aggiunge: "Il desiderio cresce, man mano si cerca di reprimerlo.
Con la stimolazione elettrica abbiamo aumentato l’eccitabilità e la propensione allo sbadiglio contagioso. In chi ha la sindrome di Tourette, se possiamo ridurre l’eccitabilità della corteccia ad esempio, si possono diminuire i tic".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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